Pronto soccorso al collasso, Cittadinanzattiva scrive a Caldoro

Appello di Cittadinanzattiva e della Rete TDM di Avellino all’On.le Caldoro per una immediata iniziativa risolutiva delle criticità dovute alle lunghissime attese per l’accesso alle cure di emergenza/urgenza presso i Pronto Soccorso delle più importanti strutture Ospedaliere della Regione Campania, nelle more dello sblocco del turnover e dei tempi lunghi per l’attuazione della preannunciata riorganizzazione della medicina territoriale attraverso le istituenti 250 Unità Complesse di cure prim…

Appello di Cittadinanzattiva e della Rete TDM di Avellino all’On.le Caldoro per una immediata iniziativa risolutiva delle criticità dovute alle lunghissime attese per l’accesso alle cure di emergenza/urgenza presso i Pronto Soccorso delle più importanti strutture Ospedaliere della Regione Campania, nelle more dello sblocco del turnover e dei tempi lunghi per l’attuazione della preannunciata riorganizzazione della medicina territoriale attraverso le istituenti 250 Unità Complesse di cure primarie. Ecco la nota a firma di Angela Marcarelli, Coordinatrice dell’Assemblea Territoriale Cittadinanzattiva Montefalcione Bassa Irpina e Vice Segretaria Regione Campania Cittadinanzattiva Onlus. “i recenti episodi riportati dagli organi di stampa, prima fra tutti il decesso di un giovane 34enne, lasciato al freddo su di una barella nei corridoi del Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Giovanni Bosco di Napoli nella vana attesa di un posto letto, risultano essere soltanto l’epilogo dei quotidiani disagi cui sono costretti i cittadini per accedere alle inderogabili cure di emergenza/urgenza in quasi tutti i pronto soccorso delle più importanti strutture sanitarie del territorio regionale campano. Prescindendo dalle cause del decesso, che sono tutte da verificare, a noi preme di stigmatizzare le precarie condizioni in cui esso è avvenuto. Non è possibile accettare che ad una persona ricorrente a cure di emergenza/urgenza, che spesso si rilevano anche di vitale importanza, possa essere strappata anche la speranza di essere accolto in modo dignitoso e di accedere alle cure il più serenamene possibile considerato che vive un particolare e delicato momento di bisogno della sua vita. Questo non può e non deve più accadere. Pur essendo consapevoli della sua sensibilità verso un così grave problema per averlo affrontato prima con una forte iniziativa nel tentativo di sbloccare il turnover e poi con l’emanazione del decreto 15/18 dei giorni scorsi prevedendo l’istituzione di ben 250 unità complesse da distribuire in tutto il territorio regionale per alleggerire il carico ormai ingestibile nei pronto soccorso, Le chiediamo un ulteriore ed immediato sforzo affinchè, nelle more della citata e più complessa riorganizzazione della medicina territoriale, disponga già da domani, con altro decreto ad hoc, una regolamentata turnazione dei medici di base e della continuità assistenziale in tutti i pronto soccorso, sempre più affollati, per coadiuvare il personale sanitario, ormai stremato dal sovraccarico di lavoro e da turni massacranti, nelle cure primarie che non riescono ad avere risposta nei rispettivi territori. Questa collaborazione oltre ad essere immediatamente utile a ridurre i tempi ed i disagi di attesa nell’accesso al pronto soccorso, concorrendo all’immediato miglioramento della qualità della risposta al bisogno di cure emergenziali, risulta essere pure propedeutica alla nuova esperienza di una difficile aggregazione con cui gli stessi medici andranno a misurarsi tra qualche anno nelle istituenti 250 unità complesse di cure primarie dei rispettivi territori. Da qui discende il nostro accorato appello alla S.V., affinché nella sua qualità di rappresentante istituzionale di massimo livello regionale, preposto a tutelare e garantire le condizioni di sicurezza delle cure e più in generale della crescita del benessere del cittadino, ad intervenire senza ulteriore indugio sui Direttori Generali e Sanitari delle strutture sanitarie, al fine di porre in essere tutti quei non più rinviabili interventi contingenti ritenuti utili per eliminare o quantomeno ridurre anche nell’immediatezza le notorie criticità per l’accesso alle cure di emergenza urgenza presso il Pronto Soccorso dei principali Ospedali del territorio regionale. Si resta in attesa di un positivo cenno di riscontro entro giorni 10 trascorsi inutilmente i quali siamo costretti, nostro malgrado, ad esercitare più forti iniziative civiche tenuto conto che tale criticità, sebbene limitatamente al territorio provinciale di Avellino, è stata già oggetto di segnalazione con nota nr.1/20 del 2.3.2014”.

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