Ariano I., respinta istanza del processo di Difesa grande |
Ariano I., respinta istanza del processo di Difesa grande
La Cassazione ha respinto, l’istanza di ricusazione per legittimo sospetto e per pregiudizio delle libertà di determinazione delle persone coinvolte nel processo dei fatti di Difesa Grande. Resta quindi Ariano la sede di svolgimento del processo a carico di 25 persone tra cui ex-amministratori dell’Asl-Dev e del Codiso per disastro ambientale, violazioni edilizie, omissione di atti di ufficio, inquinamento delle falde acquifere e smaltimento illegale dei rifiuti presso la discarica nei pressi di Ariano negli anno antecedenti al 2004. A commentare il diniego della Cassazione l’avv. Massimo Preziosi che uno degli avvocati difensori che aveva fatto istanza, il quale ha dichiarato che la richiesta di trasferimento della sede del processo era stato determinato dal fatto che l’ambiente di ariano avrebbe potuto turbare la dialettica processuale in quanto pregiudizialmente ostile.. A confermare tale ipotesi secondo l’avv. Preziosi ci sono i noti fatti dell’aggressione del funzionario della questura di Avellino dott. Catanese, le dimostrazioni nei confronti dell’ex procuratore Barile, ed altro ancora. Tuttavia, il legale prende atto della decisione della Cassazione attendendo con serenità la data della sentenza del Gup di Ariano che in quella sede dovrà decidere se rinviare a giudizio gli imputati o archiviare l’indagine. Di orientamento opposto il difensore del Comune di ariano che commenta la sentenza affermando che la Suprema Corte non poteva assolutamente accogliere tale richiesta in quanto dal 2006 non ci sono stati episodi di condizionamento ambientale del processo e che la città di Ariano non è in nessun modo una città violenta e tale da condizionare fortemente gli orientamenti dei giudici.