Riduzione ore straordinario,protestano gli operatori del 118

Riduzione ore straordinario,protestano gli operatori del 118
Gli operatori del 118 di Avellino sono in protesta. La causa: non percepiscono più le ore di straordinario dal mese di luglio. Sono in totale 13 infermieri e un coordinatore, che è anche costretto, per carenza di personale, a fare turni di pomeriggio. La responsabile del 118, la dottoressa Santamari…

Riduzione ore straordinario,protestano gli operatori del 118

Gli operatori del 118 di Avellino sono in protesta. La causa: non percepiscono più le ore di straordinario dal mese di luglio. Sono in totale 13 infermieri e un coordinatore, che è anche costretto, per carenza di personale, a fare turni di pomeriggio. La responsabile del 118, la dottoressa Santamaria, ha ordinato che gli operatori devono coprire il turno nonostante tutto, ed è proprio questo che ha fatto scattare la protesta. La rsu della Cgil al Moscati, Imma Aiello, spiega: “Il personale è stanco di continuare a svolgere lavoro straordinario con la certezza che quelle ore non saranno retribuite ma si tratta di un servizio essenziale per la comunità, non può essere messo a rischio e non vogliono creare disagi. Tuttavia così non si può andare avanti. La stagione invernale è alle porte, come la mettiamo con le eventuali malattie, come saranno sostituiti gli operatori del 118?” Gli ultimi due anni hanno visto una diminuizione dello straordinario da 1500 a 500 ore, questo anche in vista del piano di rientro del debito della spesa sanitaria della Regione Campania. La rappresentante sindacale aggiunge: “Ma esiste un fondo incentivante di circa 300mila euro pari a una quota di duemila ore per finanziaria il dipartimento di emergenza. A questo punto ci chiediamo: il 118 non fa parte della Dea? Non è anch’esso area da finanziare? La nostra preoccupazione dunque è che l’azienda voglia procedere alla esternalizazzione anche del servizio diurno del 118. Ma annuncia fin da ora la nostra ferma opposizione ad un eventuale decisione in tal senso. E non escludiamo clamorose forme di protesta”.

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