Si laurea architetto con tesi sull’Avellino Rocchetta

A seguire vi proponiamo la lettera indirizzata all’Associazione, in_loco_motivi, dal neo architetto Fabio Cappello, che ha svolto la sua tesi di laurea sulla ferrovia Avellino Rocchetta. “Per noi – afferma il direttivo dell’associazione – è un motivo di grande soddisfazione in quanto questo lavoro, di notevole spessore tecnico, ha consentito ad un giovane studente di conoscere la bellezza del territorio irpino e della grande valenza paesaggistica della ferrovia Avellino Rocchetta. …

A seguire vi proponiamo la lettera indirizzata all’Associazione, in_loco_motivi, dal neo architetto Fabio Cappello, che ha svolto la sua tesi di laurea sulla ferrovia Avellino Rocchetta. “Per noi – afferma il direttivo dell’associazione – è un motivo di grande soddisfazione in quanto questo lavoro, di notevole spessore tecnico, ha consentito ad un giovane studente di conoscere la bellezza del territorio irpino e della grande valenza paesaggistica della ferrovia Avellino Rocchetta.
Quest’anno ricorre il 120° anniversario della inaugurazione totale della nostra ferrovia e questa tesi di laurea costituisce un orgoglioso augurio per tale ricorrenza che, insieme al Touring Club Italia della Campania, celebreremo il 25 ottobre a Lapio dove svetta il maestoso “ponte principe”, un capolavoro di ingegneria ferroviaria.
Dopo una fase di netta chiusura che ha caratterizzato la gestione la politica dei trasporti della passata amministrazione regionale si intravede una inversione di tendenza da parte della nuova. La proposta di elettrificazione della linea Salerno-Avellino-Benevento dischiude una nuova e moderna prospettiva di sviluppo per la ferrovia in Irpinia. Ai decisori politici spetta determinarne tempi e modi per far uscire dall’isolamento ferroviario la nostra provincia in attesa che si definisca in modo chiaro l’iter della costruzione della linea ad alta capacità (Roma) Napoli-Bari(Taranto). Il lavoro di questo giovane architetto, intanto, ci riempie di speranze anche per la nostra Avellino Lioni Rocchetta……. Ad ottobre nelle sale cinematografiche sarà proiettato il film di Giamnbattista Assanti “ULTIMA FERMATA” con Claudia Cardinale, un film dedicato alla nostra ferrovia e ci piace immaginare che questo neo architetto possa diventare un giorno l’ingegnere, protagonista del film, che………………. doveva salvare la ferrovia Avellino Rocchetta”:

“Mi chiamo Fabio Cappello, il 15 luglio 2015 ho conseguito con il massimo dei voti la Laurea in Architettura presso il DiARC della Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ a Napoli.
La mia ricerca ha come titolo “Le piccole stazione della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta S.A.”. Ho conosciuto questa linea ferroviaria grazie al mio relatore il Prof. Arch. Roberto Serino, e insieme all’amore per le piccole stazioni e al desiderio di scoprire un territorio vicino casa, ho deciso di approfondire le ricerche e farlo diventare tema della mia tesi.
Pur non essendo irpino, grazie ai sopralluoghi sul territorio, alle ricerche e interviste di chi lo vive ogni giorno, ho ritenuto importante abbracciare questo tema e soprattutto la battaglia che si sta svolgendo tra chi vive nel territorio e chi lo amministra dall’alto.
Baso il mio punto di partenza del progetto sulla riapertura, anche se parziale, del tracciato ferroviario, quindi mi muovo verso la progettazione di un nuovo modello di stazione ferroviaria che possiede in se una immagine fissa, ma è costituita da elementi combinabili.
L’idea è di dare alla linea ferroviaria un modello di stazione proprio che si rifà ad alcune suggestioni locali e che ritorni ad essere un riferimento per essa.
Per quanto possa essere interessante il viaggio, il paesaggio che si attraversa sarà visibile e tangibile solo una volta fermi e quindi durante le soste.
In questi mesi ho ascoltato le differenti parti che si battono per la linea, ognuna per un fine diverso, e ho ritenuto più che giusto seguire coloro che vogliono la riapertura della ferrovia, conoscendo bene i problemi sorti dalla sospensione di quest’ultima, a vari livelli.
Essendo pendolare posso bene capire cosa possa significare la mancanza di un adeguato collegamento con i punti nevralgici del proprio territorio.
La particolarità e la criticità della linea che, per la maggior parte del tracciato, ha una distanza superiore ad un km dai centri urbani con le soste attive, diventa punto di partenza per ripensare il territorio e viverlo, le stazioni prendono la funzione di porte per immergersi nel paesaggio irpino ed i centri urbani rappresentano dei poli nel vasto campo di attrazioni”.

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