Provincia, maggioranza compatta contro accuse centrosinistra

Provincia, maggioranza compatta contro accuse centrosinistra
In merito alla netta presa di posizione delle minoranze in seno al Consiglio provinciale e, soprattutto, alla conseguente ed esagerata minaccia di ricorrere al Tar circa la legittimità della delibera n. 51/09, i capigruppo di maggioranza, Franco di Cecilia, capogruppo Pdl; Carmine Casarella, capogru…

Provincia, maggioranza compatta contro accuse centrosinistra

In merito alla netta presa di posizione delle minoranze in seno al Consiglio provinciale e, soprattutto, alla conseguente ed esagerata minaccia di ricorrere al Tar circa la legittimità della delibera n. 51/09, i capigruppo di maggioranza, Franco di Cecilia, capogruppo Pdl; Carmine Casarella, capogruppo Udc; Carmine De Angelis, capogruppo Adc; Franco Lo Conte, capogruppo Mpa; Giovanni Romano, gruppo misto; Generoso Frusciante, capogruppo Udeur; Pio Gagliardi, capogruppo Merito è Libertà, deducono quanto segue. Sia la scelta delle Aree che dei Dirigenti costituiscono delle opzioni necessariamente poste in capo alla responsabilità della giunta e del presidente, i quali così si avvalgono del diritto-dovere volto ad organizzare l’ente ed a dotarlo di quelle figure apicali fondamentali per la realizzazione del programma di governo. Così, proprio in questi giorni e con le stesse procedure, il Comune di Avellino, con altrettanta legittimità giuridica, si sta dotando dei propri dirigenti. Le opposizioni denunciano un mancato passaggio in Consiglio provinciale sull’argomento in questione. Aspetti formali, procedimentali, autoreferenziali. E’ troppo poco per minacciare un ricorso al Tar, rischiando così di disperdere la civiltà di un confronto politico che deve avvenire nelle sedi giuste, non certo nelle aule di un tribunale, dove la politica non arriva, se non accompagnata dal rancore e da una mentalità revanchista. La vicenda ad onore del vero non sembra tale da giustificare il “motivato allarme”, che andrebbe evocato in ben altre circostanze, come nel caso della paventata mega-discarica in Alta Irpinia, evitata grazie all’impegno personale del presidente Sibilia. Dispiace notare pure la posizione singolare del presidente del Consiglio che, abiurando il suo ruolo super partes, prende posizione in modo istituzionalmente scorretto e inusuale, esprimendo una posizione personale e discutibile, non in linea con l’imparzialità del ruolo. Pertanto, si invita il presidente Alaia a riconquistare una posizione neutrale nella contesa politica, senza prestarsi alle facili strumentalizzazioni da parte delle minoranze e senza trincerarsi dietro il paravento di una malintesa protezione delle prerogative dei consiglieri.

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