Cristiano Sociali con Tremonti: guardare alle famiglie medie

Cristiano Sociali con Tremonti: guardare alle famiglie medie
Anche il ministro Tremonti torna a elogiare il posto fisso, al punto da individuarlo come “la base della stabilità sociale. “Non credo – ha detto il ministro – che la mobilità sia di per sè un valore. Per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire una famiglia. …

Cristiano Sociali con Tremonti: guardare alle famiglie medie

Anche il ministro Tremonti torna a elogiare il posto fisso, al punto da individuarlo come “la base della stabilità sociale. “Non credo – ha detto il ministro – che la mobilità sia di per sè un valore. Per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire una famiglia. La stabilità del lavoro è alla base della stabilità sociale”. Su queste parole spese da Giulio Tremonti è giusto, in una provincia come la nostra, attanagliata dal dramma disoccupazione e precariato, effettuare una seria e approfondita riflessione. Noi Cristiano Sociali dopo avere plaudito all’istituzione della Banca del Sud, non possiamo non essere d’accordo sulle parole di Giulio Tremonti e dobbiamo dire che dopo lo sfrenato, quanto ingiustificato liberismo della sua politica economica dei precedenti governi, il ministro ha effettuato una inversione del suo credo economico a 360°. Questo lo avvicina alla realtà del paese, inoltre gli potrà rendere merito, se alle parole farà seguire i fatti, di una politica che non guarda più ai ceti medio alti della società italiana, quelli, per esempio, dell’alta borghesia milanese, ma alle famiglie medie; quelle famiglie che rappresentano l’ossatura portante della nostra economia. Il sud ha bisogno di strumenti collaudati come quello della sicurezza del posto di lavoro. Questi strumenti, come la sicurezza, la presenza dello stato, la deburocratizzazione della pubblica amministrazione, sono la vera panacea a molti dei mali della società meridionale. Infatti la libertà economica può essere uno strumento di forte affrancamento delle persone dal clientelismo, dallo schiavismo e dal populismo. Dobbiamo purtroppo anche registrare, a questa posizione sensatissima del ministro Tremonti e di molti altri esponenti della PDL, una forte divergenza da parte del Ministro Brunetta. Infatti egli non è della stessa idea. Questo non ci stupisce, infatti questo suo modo di essere, troppo da soubrette, piuttosto che da istituzione, controcorrente a tutti i costi e lontano dalla realtà, ci sembra basato su una finzione teatrale e parossistica e per l’ennesima volta ci fa pensare che lui rappresenta l’eccezione al detto che nella botte piccola c’è il vino buono.

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