Contributi Telelibera e Julie Italia, assolto Norberto Vitale

Nessun danno erariale e nessuna condotta antigiuridica: la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania (presidente, Fiorenzo Santoro; consigliere, Rossella Cassaneti; relatore, Nicola Ruggiero), ha assolto l’ex presidente del Corecom Campania, il giornalista Norberto Vitale, e gli ex componenti Riccardo Piazza, Roberto Colizza, Stefania D’Avino, Annamaria Liucci e Tiuna Notarbartolo, finiti nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Napoli, nel marzo del 2013, sulla conc…

Nessun danno erariale e nessuna condotta antigiuridica: la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania (presidente, Fiorenzo Santoro; consigliere, Rossella Cassaneti; relatore, Nicola Ruggiero), ha assolto l’ex presidente del Corecom Campania, il giornalista Norberto Vitale, e gli ex componenti Riccardo Piazza, Roberto Colizza, Stefania D’Avino, Annamaria Liucci e Tiuna Notarbartolo, finiti nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Napoli, nel marzo del 2013, sulla concessione, negli anni 2006 e 2007, dei contributi previsti dalla legge 448/98 alle emittenti campane Telelibera e Julie Italia. Il sostituto procuratore della Corte dei Conti, Ferruccio Capalbo, sostenendo che le due emittenti andavano escluse dalle graduatorie per false dichiarazioni sul numero dei giornalisti dipendenti, aveva ravvisato un danno erariale pari ad 1 milione e 435 mila euro, realizzato dai componenti il Corecom, dai due dirigenti della struttura regionale, Fortuna Ernano e Carmine Ferraioli, nonché dai rappresentanti legali delle due società. Nei confronti del’ex presidente Vitale e degli altri componenti l’organismo regionale, il danno erariale era stato quantificato in 34mila euro per ognuno. La Corte ha accolto in pieno le istanze difensive degli ex componenti del Corecom, difesi dall’avvocatessa Raffaella Argenzio, dello studio del professor Astolfo di Amato, concretizzatesi nella dimostrazione di aver attribuito i punteggi relativi al personale delle due emittenti sulla base di numerosi riscontri e controlli presso gli enti previdenziali (Inpgi, Inps, Enpals) di riferimento. Ugualmente, sono stati assolti anche tutti gli altri indagati, nei cui confronti la Corte non ha ravvisato alcuna responsabilità.

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