Acqua, Vanni: “Sia reso pubblico elenco quote per singoli comuni”

Di seguito vi proponiamo un’intervista al sindaco di Altavilla Irpina sulla vicenda della privatizzazione dell’accua.
Cosa ne pensa di una vendita ad ACEA della società Alto Calore?
Sia chiaro, preliminarmente, che il mio comune non ha firmato nessuna procura a vendere. Acqua e vino, poi, sono alcune delle eccellenze del nostro territorio, perché cederle. D’altra parte il mandato conferito …

Di seguito vi proponiamo un’intervista al sindaco di Altavilla Irpina sulla vicenda della privatizzazione dell’accua.
Cosa ne pensa di una vendita ad ACEA della società Alto Calore?
Sia chiaro, preliminarmente, che il mio comune non ha firmato nessuna procura a vendere. Acqua e vino, poi, sono alcune delle eccellenze del nostro territorio, perché cederle. D’altra parte il mandato conferito a questa amministrazione dai suoi proprietari (i comuni soci) era ed è a gestire l’azienda in maniera tale da migliorarne l’efficienza. L’arte dell’ascolto è la capacità degli umili ma è anche il requisito primario di chi gestisce la cosa altrui, purtroppo abbiamo assistito solo a lezioni e proclami fino ad ora. Se si va oltre il mandato conferito si commette un abuso oltre a venire meno ad un rapporto di fiducia. Tuttavia adesso è tempo di tirare le somme.
Ma si dice che è un passaggio obbligato perché Alto Calore Servizi S.p.A. non ha i conti in ordine?
E qual è la novità? Ma questo CDA non si era insediato proprio per risanare i conti? I nostri dubbi li abbiamo espressi in assemblea quando, con toni trionfalistici venivano proiettate ore di slide per sostenere il contrario e rassicurare i soci sulla recuperata solidità dell’azienda. Delle due l’una: o si ci sbagliava allora o si ci sbaglia ora.
… il bilancio 2014?
A ben vedere persistono tutte quelle anomalie già sollevate in occasione dell’approvazione del bilancio 2014 che si ricorda passò col voto contrario del solo comune di Altavilla. Un voto tecnico espresso dal dirigente dell’area finanziaria del comune, all’uopo delegato perché fosse una presenza utile. Di fatto, però, allora qualche giocoliere della contabilità invece di chiarire le criticità gridò “dagli all’untore”. Dopo di che si è messo mano al personale ed è incominciato il valzer dei trasferimenti.
Quindi obiettivo mancato?
Se l’obiettivo dato era di migliorare la gestione corrente per contenere il deficit e ridimensionare il debito, non mi pare che si siano contenuti i costi, aumentate le entrate finanziarie (attenzione non i ricavi), contenuta la dipendenza dagli istituti di credito e ridotto le partite patrimoniali Debiti/Crediti. Il quadro era chiaro ma si preferiva puntare il dito ed infierire sui predecessori. Oggi possiamo tranquillamente dire che chi più chi meno tutti hanno dato il proprio contributo alla crescita del debito, quasi come se fosse stato questo il vero obiettivo. Un dato, però, è certo e cioè che a fronte del susseguirsi degli amministratori, il dirigente di ragioneria che di fatto ha il consigliato le scelte delle varie amministrazioni succedutesi è lo stesso da più lustri.
Non pensa che una alleanza con Benevento sia un modo per garantirsi l’affidamento?
Lei comprerebbe un’auto se ha il motore fuso? Occorre mettersi d’accordo o la gestione è fallimentare e dunque è difficile trovare un acquirente o al contrario è un valore e dunque è un peccato cederla. Io sono della seconda ipotesi confermata dalla prima e credo che vada coinvolta nella partita anche la regione consapevoli che la risorsa è Irpina e Alto Calore Servizi la utilizza da sempre evidentemente in forza di un titolo per lo sfruttamento.
Dunque?
Ognuno faccia la sua parte. Tuttavia, preso atto dello stallo e nelle more di una diversa valutazione assemblare, sarebbe auspicabile una gestione nella massima trasparenza possibile. Attivando sezioni sulla pagina web della società in cui riportare mensilmente la situazione dettagliata di: crediti, debiti, fatturato, incassato e pagamenti. Chi decide e con quali criteri rimborsare le quote ai comuni relative alle addizionali fognatura e depurazione? Sia reso pubblico l’elenco delle quote spettanti ai singoli comuni e di quelle rimborsate negli ultimi tre anni, in modo da capire se ci sono sindaci privilegiati e perché, visto che sono tutti soci con pari dignità. Tanto per cominciare.
… e sul piano tecnico?
È meglio stendere un velo pietoso. Dico solo che occorre, anche qui, assumere come interlocutore principale l’ente regione col quale va chiarito che la peculiarità del territorio servito è tale per cui la distribuzione della risorsa idrica non può avvenire senza l’utilizzo di energia elettrica (che rappresenta la seconda voce di spesa dopo il personale) il che impone una assunzione di responsabilità da parte della regione (ente proprietario delle reti adduttrici) e dei comuni soci cui sono finalizzati tali maggiori costi di gestione. Come vede i costi di gestione hanno un perché. Invece di invitare in Irpinia il governatore a parlare di “area fritta” coinvolgiamolo sulle cose concrete e di interesse generale per la tutela del nostro patrimonio idrico prima che si consumi un ulteriore scippo dopo quello della Puglia. Sarebbe un vero danno alle future generazioni.

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