Si spaccia per l’avvocato del figlio e si fa consegnare denaro

“Scusi Signora, sono l’avvocato di suo figlio” in questo modo un sedicente avvocato dall’apparente età di 40 anni, ben vestito e dai modi molto cortesi, ha avvicinato una 75enne avellinese in prossimità dell’abitazione, asserendo di essere il difensore del figlio e di essere stato incaricato dallo stesso di riscuotere la somma di 1.200 euro, quale anticipo per un’intermediazione bancaria. L’anziana signora per nulla insospettita, ha chiesto delucidazioni in merito, subito fornite e confermate …

“Scusi Signora, sono l’avvocato di suo figlio” in questo modo un sedicente avvocato dall’apparente età di 40 anni, ben vestito e dai modi molto cortesi, ha avvicinato una 75enne avellinese in prossimità dell’abitazione, asserendo di essere il difensore del figlio e di essere stato incaricato dallo stesso di riscuotere la somma di 1.200 euro, quale anticipo per un’intermediazione bancaria. L’anziana signora per nulla insospettita, ha chiesto delucidazioni in merito, subito fornite e confermate attraverso una telefonata fatta dal malfattore al complice che, spacciandosi per il figlio, convinceva la “madre” ad acconsentire alla richiesta. La malcapitata, purtroppo, solo in serata, al cospetto del figlio si è accorta di essere stata vittima di una truffa e di aver “perso” la somma di denaro, allo stato ancora non recuperata nonostante le attive ricerche poste in essere, in base alle dichiarazioni della vittima , al fine di identificare il malfattore. La Polizia di Stato ribadisce, ancora una volta, di diffidare, in maniera più assoluta, di quanti, spacciandosi per impiegati di Enti pubblici e/o privati incaricati per conto di Società di riscuotere denaro, bussano alle porte di casa ed approfittando dello stato “ di senilità” di persone il più delle volte sole in abitazione, riescono, in maniera scaltra a raggiungere i propri scopi, estorcendo, in maniera sempre cortese, somme di denaro. Attraverso l’utenza telefonica del pronto intervento 113 è possibile contattare la Polizia di Stato al fine di consentire di contrastare e reprimere tali odiose azioni che il più delle volte causano grave nocumento sia materiale che psichico a chi ne resta vittima.

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