Regionali: nodo Cosentino, Berlusconi ci ripensa? |
Regionali: nodo Cosentino, Berlusconi ci ripensa?
La candidatura di Cosentino a presidente della Regione Campania non è affatto scontata. Anzi. I sondaggi commissionati regione per regione da Silvio Berlusconi in vista delle elezioni di marzo saranno sul tavolo del vertice a tre che dovrebbe tenersi in settimana. Forse dopodomani. E’ probabile che, a tre mesi dalla presentazione delle liste, difficilmente quella di mercoledì sarà la riunione decisiva. Troppi i nodi che Berlusconi, Fini e Bossi devono affrontare all’interno dei rispettivi partiti e aree. Fatto sta che i tre, prima della riunione dell’esecutivo del Pdl di giovedì, dovrebbero mettere qualche punto fermo. A cominciare dalla ”spartizione” delle regioni per partiti e aree. Le scelte nel Lazio e nella Campania dovrebbero procedere a coppia, con la prima regione che sarà appannaggio degli ex di An e la Campania degli ex di FI. Renata Polverini, segretaria dell’Ugl è in pole position nel Lazio, anche se il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, gradisce poco la scelta e continua ad insistere per Augello, al punto che Francesco Storace ieri si chiedeva ironicamente «che cosa sta succedendo nel centrodestra?». Il problema più grande il Pdl continua ad averlo in Campania dove l’attuale sottosegretario al Tesoro, Nicola Cosentino, ha di fatto già ufficializzato la sua candidatura forte dell’appoggio di buona parte del partito campano. A Berlusconi la candidatura di Cosentino piace poco, non tanto per i boatos che vengono dalle Procure, quanto per ciò che rivelano i sondaggi che danno Cosentino come il più debole nella rosa dei possibili candidati, specie se confrontato con De Luca, l’attuale sindaco di Salerno, che dovrebbe correre (Bassolino permettendo) con il Pd. Non solo, la candidatura di Cosentino rischia di allontanare l’Udc visto che De Mita si è già espresso sull’argomento. Tra Fini e Berlusconi è in corso una sorta di gioco del cerino, con il Cavaliere che teme la rivolta del partito campano, mentre il presidente della Camera intende lasciare al premier la scelta che, alla fine, potrebbe finire su Stefano Caldoro o Pasquale Viespoli con il quale ieri l’altro a Capri Gianfranco Fini ha avuto un lungo colloquio.