“In piena emergenza pce, Vignola tramava contro i carabinieri”

SOLOFRA – A Solofra, secondo quanto si legge oggi nell’edizione online de Il Fatto Quotidiano, a firma di Vincenzo Iurillo, in piena emergenza tetracloroetilene, il sindaco Pd Michele Vignola avrebbe tramato al telefono per rimuovere il Comandante della stazione dei carabinieri Giuseppe Friscuolo, da tempo impegnato ad indagare sui presunti responsabili dell’inquinamento della falda acquifera della città della concia. Sempre secondo il Fatto Quotidiano, Vignola sarebbe stato intercettato telefon…

SOLOFRA – A Solofra, secondo quanto si legge oggi nell’edizione online de Il Fatto Quotidiano, a firma di Vincenzo Iurillo, in piena emergenza tetracloroetilene, il sindaco Pd Michele Vignola avrebbe tramato al telefono per rimuovere il Comandante della stazione dei carabinieri Giuseppe Friscuolo, da tempo impegnato ad indagare sui presunti responsabili dell’inquinamento della falda acquifera della città della concia. Sempre secondo il Fatto Quotidiano, Vignola sarebbe stato intercettato telefonicamente a colloquio con l’ex senatore Pd Enzo De Luca (oggi presidente dell’osservatorio regionale sui rifiuti) a cui avrebbe insistentemente richiesto di attivarsi per far trasferire Friscuolo dal comando di Solofra. Per il Fatto Quotidiano però “… non ci sono tracce che De Luca abbia davvero provato a fare pressioni sul ministro Pinotti e il pm propende per la tesi che l’ex senatore abbia solo millantato per rabbonire il suo interlocutore e collega di partito“. Di seguito alcuni stralci dell’articolo de Il Fatto Quotidiano: Conversazione del 26 marzo 2014, ore 13.12. Vignola, indagato e col telefono sotto controllo, chiama De Luca: “Poi quell’altra cosa… mi stai facendo pigliare collera… una cosa che non ti posso parlare per telefono…”. De Luca: “Io tutto quello che potevo fare l’ho fatto…”. Vignola insiste: “Mah… e no… possiamo andare a Roma… al ministero della Difesa…”. De Luca ribatte: “Ho capito… devo parlare con quella madonna… devo parlare con Roberta (Pinotti, ndr)”. Vignola: “Me la devi fare questa cosa qua… me la devi chiudere… questa è una cosa personale… che ti sto chiedendo”. E’ una delle quattro telefonate che il procuratore capo di Avellino Rosario Cantelmo cita come indizi delle manovre di Vignola “… per intervenire su politici avellinesi di primo piano per far trasferire il comandante dei Carabinieri di Solofra Giuseppe Friscuolo, evidentemente troppo attivo nelle indagini”. Indagini che secondo la Procura danno fastidio a un sindaco che “… più che preoccuparsi della contaminazione della falda idropotabile del suo Comune, sia preso essenzialmente dal problema di non scontentare il potente ceto dei conciatori solofrani, costituente il suo bacino elettorale”. Le telefonate tra Vignola e De Luca in cui si discute di come ‘arrivare’ al ministro si intensificano con l’avanzare delle indagini, culminate nel sequestro di due pozzi idropotabili di Solofra. Il 31 marzo 2014 De Luca informa Vignola: “Vado dopodomani a Roma, quasi certamente incontro pure la Pinotti”. L’11 aprile gli comunica che la missione è compiuta: “Ho fatto quella cosa… l’ho fatta al massimo livello… dovrebbe andare in porto… anche tranquillamente… quindi volevo tranquillizzarti su questo… e martedì forse vado di nuovo… detto questo, poi ci possiamo vedere in questi giorni…”. Segue lunga discussione su questioni politiche locali. Ma Vignola appare impaziente: “Che tempi ti hanno dato per questa cosa?”. Si riferisce, secondo gli inquirenti, al trasferimento del comandante Friscuolo. De Luca: “Gli ho detto di fare una cosa immediatamente… di intervenire fortemente e senza mezzi termini… e poiché la il capogruppo… tra l’altro con il Generale… e quella (la Pinotti, ndr) tiene proprio rapporti diretti… ehhh che ti devo dire…”.

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