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Undici ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere e 9 ai domiciliari, sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Avellino nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli su infiltrazioni della camorra nel Comune di Pago del Vallo di Lauro. In carcere l’ex sindaco, Giuseppe Corcione, e un ex esponente del clan Cava, Luigi Vitale. Dalle indagini, basate soprattutto su intercettazioni ambientali, sono emersi favori al clan che, di fatto, come spiegano gli inquirenti, controllava il Comu… |
Undici ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere e 9 ai domiciliari, sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Avellino nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli su infiltrazioni della camorra nel Comune di Pago del Vallo di Lauro. In carcere l’ex sindaco, Giuseppe Corcione, e un ex esponente del clan Cava, Luigi Vitale. Dalle indagini, basate soprattutto su intercettazioni ambientali, sono emersi favori al clan che, di fatto, come spiegano gli inquirenti, controllava il Comune in relazione ad assunzioni, abusi edilizi e altri provvedimenti a vantaggio dell’organizzazione. I reati contestati a vario titolo vanno dall’abuso d’ufficio, concussione, estorsione, aggravati dal metodo mafioso. In una intercettazione l’ex sindaco si esprime in maniera offensiva nei confronti di magistrati e poliziotti che ostacolano le attività illecite.Il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, e il procuratore aggiunto, Giuseppe Borrelli, coordinatore della Dda, hanno sottolineato l’invasività del fenomeno mafioso nella zona nonostante l’intensa attività di contrasto che ha portato allo scioglimento per due volte nel ’93 e nel 2009 del Comune di Pago del Vallo di Lauro. Corcione era sindaco nel 2009 quando l’ente fu sciolto.
