Valle Ufita, ancora paura per la caccia al cinghiale

Valle Ufita, ancora paura per la caccia al cinghiale
Ancora una domenica di paura per i contadini a causa delle batture di caccia al cinghiale. Da alcune testimonianze sembra che i colpi di fucile e di carabina si sentivano in continuazione ed anche in maniera ravvicinata. Emilio Mauro Merola, della Lida Provinciale, è d’accordo con gli agricoltori su…

Valle Ufita, ancora paura per la caccia al cinghiale

Ancora una domenica di paura per i contadini a causa delle batture di caccia al cinghiale. Da alcune testimonianze sembra che i colpi di fucile e di carabina si sentivano in continuazione ed anche in maniera ravvicinata. Emilio Mauro Merola, della Lida Provinciale, è d’accordo con gli agricoltori sull’elevato numero di aree per la caccia specifica. Ma tiene a sottolineare anche gli interessi economici che ci sono dietro a tale caccia: “Stiamo assistendo ad un vero e proprio accanimento che si spiega con un interesse economico. E’ evidente che non è più un interesse di caccia ma di commercio perchè rivendono la carne agli agriturismo e ai ristoranti; la carne di cinghiale costa tanto. Come mai poi questi cinghiali aumentano in modo esponenziale?” Sembra, secondo Merola, che alcuni allevatori-cacciatori, invece di nutrire a proprie spese gli animali, li fanno accoppiare e li liberano sul territorio, dove si nutriranno a spese dei contadini che quindi vengono doppiamente danneggiati, vedendosi orti e coltivazioni danneggiati oltre a rischiare la pelle nei giorni di battuta. Merola conclude: “E’ un problema complesso, è necessario maggior controllo sul territorio”.

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