Finanziaria, De Luca: no a proclami,serve sviluppo più serio |
Finanziaria, De Luca: no a proclami,serve sviluppo più serio
“Il nostro impegno per evitare che il Mezzogiorno e le aree interne vengano cancellate dall’agenda del Governo prosegue, ma purtroppo ci scontriamo con la protervia e l’assoluta indifferenza del centrodestra berlusconiano”. Così il senatore del Partito Democratico Enzo De Luca sull’emendamento (n. 2.86) firmato con il capogruppo del PD a Palazzo Madama Anna Finocchiaro e altri senatori, presentato stamane nell’ambito della discussione sulla legge finanziaria in Senato e bocciato dalla maggioranza. I senatori del PD hanno chiesto che le risorse assegnate al Ponte sullo Stretto fossero riassegnate per il completamento dei corridoi ferroviari n. 5 e n. 8 e per opere infrastrutturali, di adeguamento sismico e di risanamento idrogeologico. In particolare, è stato chiesto che, per il triennio 2010-2012, 650 milioni di euro fossero assegnati al Ministero delle infrastrutture e trasporti per il finanziamento delle opere di completamento degli assi di collegamento del territorio nazionale con le principali tratte viarie europee relative al corridoio ferroviario n. 5 (che congiungerà la rete europea ai Paesi Balcanici attraverso la Puglia) e al corridoio ferroviario n.8 (Palermo – Berlino), e i relativi collegamenti trasversali, e i restanti 650 milioni di euro per la realizzazione di opere infrastrutturali ed interventi di adeguamento sismico e risanamento idrogeologico alle regioni Sicilia ed in Calabria. “Assistiamo ad una continua contrazione delle risorse necessarie per la messa in sicurezza del territorio, rispetto al rischio idrogeologico e sismico, nonostante il 2009 abbia rappresentato un anno orribile a causa del terremoto che ha colpito il territorio abruzzese e della recenti tragedie consumatesi nel messinese e ad Ischia. Ebbene, di fronte a queste tragedie il Governo continua a togliere fondi al Sud”, ha puntualizzato De Luca, riferendosi anche all’ultima delibera del Cipe, nella quale non figurano stanziamenti per importanti opere infrastrutturali da realizzare in Irpinia. “Non si tratta di risolvere solo un problema di carattere ambientale, ma anche di tenere conto della sicurezza fisica delle persone e delle ricadute economiche, in quanto lo Stato, per la mancata prevenzione, è costretto poi a caricarsi di oneri ingenti per la ricostruzione”. Altro fronte di impegno, per De Luca, da inquadrare sempre nelle iniziative tese ad incrementare le condizioni per uno sviluppo strutturale del Sud, il sostegno alle aziende che operano nel Mezzogiorno. Un altro emendamento (n. 2.0.2.) firmato dal senatore del PD e presentato stamane in Aula – respinto dal centrodestra – riguarda la richiesta di istituire incentivi per lo sviluppo dei confidi nel Mezzogiorno a favore delle imprese. Dagli ultimi dati Svimez emerge che i confidi, ossia gli organismi intermediari tra banche e imprese, che garantiscono l’erogazione di finanziamenti alle aziende a tasso agevolato, sono più diffusi al Sud che nel resto del Paese. Ma malgrado il loro numero, i confidi del Sud non riescono a sostenere le Pmi: raccolgono poche imprese e, disponendo di risorse più esigue, erogano prestiti di ridotta entità. Di qui l’intervento di De Luca, che, con Finocchiaro ed altri senatori del PD, ha puntato l’attenzione sulla necessità di un maggiore sostegno per lo sviluppo dei confidi nel Mezzogiorno. “Le imprese non si possono aiutare a colpi di spot e proclami come continua a fare il Governo Berlusconi – conclude De Luca – Anche attraverso il sostegno ai confidi si possono attivare i meccanismi per uno sviluppo più serio delle economie dei territori, allontanando le ombre e le infiltrazioni della criminalità organizzata, maggiormente presenti in situazioni economiche precarie come quelle del nostro Mezzogiorno. Purtroppo, però, il Governo rifiuta ogni nostra proposta. Qualche giorno fa ho lanciato un appello ai parlamentari del centrodestra per un’azione congiunta su questioni fondamentali come il sostegno alle iniziative per lo sviluppo delle aree interne, ma è rimasto inascoltato. E intanto il Sud continua ad essere penalizzato”.