Soldi agli atenei, D’Ercole contro Bassolino

Soldi agli atenei, D’Ercole contro Bassolino
“Evidentemente, l’avvicinarsi della campagna elettorale sta ulteriormente galvanizzando Bassolino”. E’ quanto sostiene il capo dell’opposizione in Consiglio regionale, Francesco D’Ercole, all’ennesimo proclama ad effetto, lanciato dal presidente della Giunta regionale, che, questa mattina, ha annunc…

Soldi agli atenei, D’Ercole contro Bassolino

“Evidentemente, l’avvicinarsi della campagna elettorale sta ulteriormente galvanizzando Bassolino”. E’ quanto sostiene il capo dell’opposizione in Consiglio regionale, Francesco D’Ercole, all’ennesimo proclama ad effetto, lanciato dal presidente della Giunta regionale, che, questa mattina, ha annunciato lo stanziamento di 60milioni di euro per la ricerca e l’Università. Annuncio accompagnato, ovviamente, dalla solita bacchettata al governo centrale che, a suo dire, non fa che “pensare ai tagli per questo settore”. “Il presidente Bassolino – continua D’Ercole – da dieci anni a questa parte, non fa che lanciare proclami ed annunciare finanziamenti sostanziosi, per iniziative, per carità, di assoluto rilievo, ma che hanno un solo difetto: quasi mai arrivano a destinazione, perché, in realtà, i fondi necessari a mantenere l’impegno sono soltanto virtuali. Esistono sulla carta, ma non nelle effettive disponibilità della regione. Ed, in questo momento, il gioco è anche più semplice. Dietro l’angolo, ci aspettano le elezioni, e potrà sempre dire che se le risorse promesse non arriveranno a destinazione, la responsabilità non è sua, che li ha stanziati, ma di chi è venuto dopo che non ha provveduto a mantenere l’impegno”. “Per fortuna – aggiunge – i campani, consapevoli di quanto è successo in questo decennio, hanno perfettamente capito qual è il gioco di Bassolino e sanno perfettamente che le sue dichiarazioni puntano soltanto a produrre un pò fumo ed a nasconderne le responsabilità”. “Così come – conclude D’Ercole – si sono anche resi conto che il rituale richiamo al governo centrale, è soltanto un modo per scaricare su altri le proprie colpe per i ritardi e le inefficienze che in questi anni hanno fatto da freno allo sviluppo della Campania. Roma non ha alcuna tendenza da invertire, perche, nonostante la precarietà delle attuali condizioni economiche generali, continua ad essere vicino alla Campania ed al Mezzogiorno. Solo che i ritardi accumulati nel tempo, non potevano e non possono essere recuperati dalla sera alla mattina”.

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