Servizi Sociali A6 di Atripalda al convegno sull’infanzia

Servizi Sociali A6 di Atripalda al convegno sull’infanzia
Anche il Consorzio dei Servizi Sociali A6 di Atripalda partecipa ai lavori della Conferenza Nazionale sull’Infanzia e l’adolescenza che si sta svolgendo presso la stazione marittima di Napoli. Il direttore del Consorzio A6, Carmine De Blasio, ha rappresentato il Piano di Zona A6 Sociale sia nella gi…

Servizi Sociali A6 di Atripalda al convegno sull’infanzia

Anche il Consorzio dei Servizi Sociali A6 di Atripalda partecipa ai lavori della Conferenza Nazionale sull’Infanzia e l’adolescenza che si sta svolgendo presso la stazione marittima di Napoli. Il direttore del Consorzio A6, Carmine De Blasio, ha rappresentato il Piano di Zona A6 Sociale sia nella giornata di apertura che in quella odierna dedicata ai gruppi di lavoro. Un evento straordinario quello della Conferenza nazionale promosso dalla Commissione bicamerale sull’Infanzia e l’adolescenza, dal Ministero delle Politiche sociali, dal Dipartimento per le politiche della famiglia. La nostra adesione e partecipazione ai lavori della Conferenza non è occasionale – dichiara Carmine De Blasio – ma è mossa dalla forte considerazione che poniamo alla base dei nostri interventi a favore dei piccoli e dei ragazzi. Ci è parso particolarmente interessante il confronto che ha caratterizzato i lavori della mattinata di ieri incentrati sul tema del rapporto minori e media. Un argomento, d’altronde, che avevamo affrontato in maniera approfondita non più di tre settimane fa, a Montoro Inferiore, in occasione della nostra Conferenza sull’Infanzia. L’allarme circa i rischi cui sono esposti i bambini e i ragazzi a causa dell’abuso delle nuove tecnologie, non solo tv, ma video giochi, internet e altro nasce da una preoccupazione reale. Basti pensare che l’aumento del fenomeno di obesità dei più piccoli può essere trattato e combattuto a cominciare da una maggiore e migliore regolamentazione dei messaggi pubblicitari e dei programmi televisivi. La Conferenza nazionale è stata inoltre un’occasione utile e interessante anche per le questioni relative alle nuove forme di accoglienza dei minori in difficoltà e dei servizi per la prima infanzia. Oggi siamo ancora più consapevoli che sul nostro territorio occorre insistere con determinazione sulla soluzione dell’affido piuttosto che sull’accoglienza presso le strutture per minori. Anche se la vera scommessa passa attraverso la nostra capacità di potenziare e rafforzare tutte le iniziative volte alla prevenzione dei rischi e dei disagi cui sono esposti i bambini e le famiglie. L’educativa domiciliare, i centri socio educativi e le attività di socializzazione e di integrazione insieme al sostegno mirato alle coppie e alle famiglie rappresenteranno il terreno sul quale i servizi sociali saranno chiamati a dare le risposte più efficaci ed appropriate.

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