Sostegno donne lavoratrici, la soddisfazione della Lomazzo

Sostegno donne lavoratrici, la soddisfazione della Lomazzo
La consigliera di parità della provincia di Avellino Domenica Marianna Lomazzo esprime soddisfazione per l’importante azione volta al sostegno delle donne lavoratrici messa in campo, congiuntamente, dal Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e il Ministro del Lavoro, della Salute e delle P…

Sostegno donne lavoratrici, la soddisfazione della Lomazzo

La consigliera di parità della provincia di Avellino Domenica Marianna Lomazzo esprime soddisfazione per l’importante azione volta al sostegno delle donne lavoratrici messa in campo, congiuntamente, dal Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi. Il piano strategico elaborato dai ministri Carfagna e Sacconi e denominato ” Italia 2020″ per la conciliazione e le pari opportunità nell’accesso al lavoro, prevede infatti,il potenziamento dei servizi di assistenza per la prima infanzia e la sperimentazione dei buoni lavoro per la strutturazione dei servizi privati di cura e assistenza alla persona. Nel pacchetto viene ipotizzato un vero e proprio piano di diffusione dei servizi di cura, per consentire la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di famiglia, attraverso lo sviluppo, accanto ai servizi di carattere istituzionale (pubblici, privati, aziendali etc) dei nidi familiari. Viene prevista, quindi, la creazione di veri e propri albi di badanti e baby sitter tenuti dal comune che dovrà anche garantire le referenze delle persone iscritte all’albo.Il pacchetto prevede,inoltre, l’utilizzo dei buoni lavoro finalizzati alla strutturazione dei servizi di cura e assistenza alla persona. I buoni lavoro potranno essere utilizzati per prestazioni occasionali di tipo accessorio e, in particolare, per l’avvio, in collaborazione con cooperative sociali e di servizio e associazioni del non profit, di nidi familiari con non più di cinque/sei bambini assistiti da personale che opera presso il proprio domicilio o in altro ambiente adeguato a offrire cure familiari. Il pacchetto prevede ,inoltre, la revisione dei criteri e delle modalità per la concessione dei contributi di cui all’articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53. I progetti di conciliazione,finanziabili ,in virtù della legge sopraccitata, dovranno prevedere almeno una delle seguenti tipologie di azioni positive: – progetti articolati per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e della organizzazione del lavoro, quali, lavoro a tempo parziale reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, banca delle ore, orario flessibile in entrata o in uscita, su turni e su sedi diverse, orario concentrato, con specifico interesse per i progetti che prevedano di applicare, in aggiunta alle misure di flessibilità, sistemi innovativi per la valutazione della prestazione e/o dei risultati; – programmi e azioni, comprese le attività di formazione e aggiornamento, volti a favorire il reinserimento delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un periodo di assenza dal lavoro non inferiore a sessanta giorni a titolo di congedo di maternità e paternità o parentale, o per altri motivi legati ad esigenze di conciliazione; – progetti che, anche attraverso l’attivazione di reti tra enti territoriali, aziende e parti sociali, promuovano interventi e servizi innovativi in risposta alle esigenze di conciliazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

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