Legge elettorale in rosa, soddisfatta la Lomazzo

Legge elettorale in rosa, soddisfatta la Lomazzo
La consigliera di parità della provincia di Avellino Domenica Marianna Lomazzo esprime enorme soddisfazione per la decisione della Corte costituzionale di dare via libera alla nuova legge elettorale della regione Campania.La nuova legge elettorale nel prevedere che in ogni lista nessuno dei due ses…

Legge elettorale in rosa, soddisfatta la Lomazzo

La consigliera di parità della provincia di Avellino Domenica Marianna Lomazzo esprime enorme soddisfazione per la decisione della Corte costituzionale di dare via libera alla nuova legge elettorale della regione Campania.La nuova legge elettorale nel prevedere che in ogni lista nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore ai due terzi di candidati,obbliga tutti i partiti politici a candidare donne ;la possibilità,inoltre, data all’elettore di esprimere due preferenze di cui una deve essere, obbligatoriamente, accordata ad una candidata donna, favorirà ,sicuramente, l’elezione di più donne in seno al Consiglio regionale. Finalmente s’ inizia a dare attuazione,in maniera seria e concreta, a quanto dettato nella legge costituzionale del 30maggio2003,che integrando l’art.51 ha così stabilito: “ Tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”, aggiungendo la previsione:“ A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra uomini e donne”. La consigliera di parità esprime l’auspicio che questa grossa conquista raggiunta dalle donne nella nostra regione possa essere raggiunta dalle donne su tutto il territorio nazionale. La realizzazione di un’equa presenza di donne sia nelle liste elettorali sia nelle istituzioni costituisce elemento fondamentale verso la realizzazione di un democrazia compiuta. Un’autentica e completa equiparazione dei generi nella rappresentanza politica e amministrativa, non può essere,però, delegata solo all’intervento del legislatore nazionale o locale, ma deve risultare da un processo che prenda origine da una presa di coscienza e da un cambio culturale da parte della società civile,e ,soprattutto da parte delle donne,che debbono acquisire la consapevolezza che le armi vincenti in loro possesso e sulle quali debbono investire sono rappresentate dall’intelligenza,dai saperi e dall’autonomia di cui sono e debbono essere portatrici.

SPOT