Solofra, controlli concerie: ancora irregolarità

Solofra, controlli concerie: ancora irregolarità
L’ennesimo controllo operato dai carabinieri della Stazione di Solofra a una delle aziende conciarie della cittadina ha portato a scoprire un nuovo caso di violazione alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e d’inquinamento ambientale. L’ispezione dei militari ha questa volta preso di mi…

Solofra, controlli concerie: ancora irregolarità

L’ennesimo controllo operato dai carabinieri della Stazione di Solofra a una delle aziende conciarie della cittadina ha portato a scoprire un nuovo caso di violazione alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e d’inquinamento ambientale. L’ispezione dei militari ha questa volta preso di mira un’attività d’inchiodatura pelli ubicata in via Apostolo, all’interno della quale sono stati trovati 10 lavoratori italiani, fortunatamente tutti apparsi impiegati in modo regolare. Durante l’ispezione all’azienda ed al funzionamento degli apparati conciari, però, i carabinieri hanno potuto appurare che la lavorazione delle pelli veniva eseguita con macchinari privi della prevista autorizzazione per l’emissione dei fumi prodotti in atmosfera, nonché che gli stessi macchinari erano alimentati, in modo molto pericoloso, da due bombole di gas senza che vi fosse alcuna autorizzazione né alcun piano antincendio o certificato di prevenzione degli incendi. Per ciò che invece riguarda la sicurezza sul lavoro, i militari hanno potuto accertare che – come di consueto – anche in questo caso la datrice di lavoro aveva omesso di sottoporre i dipendenti alla visita medica obbligatoria e di consegnare loro i dispositivi di protezione individuale. Sull’impianto conciario, altresì sprovvisto di autorizzazione sanitaria e che già per queste violazioni è stato sottoposto a sequestro preventivo, sono poi state condotte anche ulteriori e più approfondite indagini. Infatti, i carabinieri hanno potuto costatare che uno dei macchinari per l’inchiodatura delle pelli non era di proprietà della titolare dell’azienda, bensì del marito, anch’egli titolare di analoga ditta conciaria, ma cui quel macchinario era già stato sequestrato durante un’altra precedente ispezione da parte dei medesimi militari. Per i citati motivi e per le citate violazioni, l’ispezione dei carabinieri si è conclusa con il deferimento in stato di libertà dell’imprenditrice titolare della ditta, una solofrana di 49 anni, e del marito, nonché con la contestazione di una sanzione amministrativa per più di 2mila euro.

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