Ustionato al volto dall’esplosione di un bengala

Ustionato al volto dall’esplosione di un bengala
Ieri sera intorno alle 19:00, un uomo di 30 anni di San Michele di Serino è rimasto ustionato alla parte sinistra del volto dall’esplosione di un artifizio pirotecnico tipo bengala. L’uomo è andato subito a medicarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Landolfi di Solofra ove i medici gli hanno riscont…

Ustionato al volto dall’esplosione di un bengala

Ieri sera intorno alle 19:00, un uomo di 30 anni di San Michele di Serino è rimasto ustionato alla parte sinistra del volto dall’esplosione di un artifizio pirotecnico tipo bengala. L’uomo è andato subito a medicarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Landolfi di Solofra ove i medici gli hanno riscontrato delle ustioni di primo e secondo grado connesse a dei disturbi all’udito, disponendone il ricovero al reparto di Chirurgia Generale del medesimo nosocomio. Dalla ricostruzione fatta dai militari di Solofra e Serino, che solo nella mattinata odierna hanno avuto la comunicazione dell’accaduto da parte della direzione sanitaria dell’azienda ospedaliera, pare che l’uomo abbia acceso un bengala bagnato, che è quindi esploso anzitempo in modo inaspettato. Disposto il ricovero dell’uomo, i medici lo stanno ora tenendo in osservazione, onde verificare le ustioni riportate al volto e quel disturbo all’udito, da subito accusato dallo stesso 30enne. Mentre ancora si registrano feriti per l’incauto maneggio di artifizi pirotecnici, i militari della Compagnia di Montella, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, finalizzati alla prevenzione e la repressione dei reati connessi alla fabbricazione, al commercio ed all’illecita detenzione di materiale esplodente, in specie quelli di genere proibito, hanno rinvenuto e sequestrato all’interno di un casolare abbandonato nella valle del Sele decine di chili di artifici pirotecnici. Tra quelli sequestrati, ne sono stati rinvenuti alcuni confezionati artigianalmente come i ben noti “TRIC TRAC” e “CIPOLLE” dal peso complessivo di alcune decine di Kg. Alcuni degli artifizi sequestrati erano di produzione estera e riportavano la dicitura “MADE IN CHINA” mentre altri sprovvisti di ogni dicitura, segno che probabilmente erano stati costruiti in modo artigianale.

SPOT