Sala giochi abusiva sequestrata a Solofra

Sala giochi abusiva sequestrata a Solofra
Con l’inizio dell’anno nuovo, ricominciano i controlli amministrativi dei militari della Stazione di Solofra a bar, circoli ricreativi e altri luoghi di raduno e gioco presenti nel territorio di quel comune. Controlli volti anzitutto a censire l’eventuale presenza di pregiudicati e/o di turbative pe…

Sala giochi abusiva sequestrata a Solofra

Con l’inizio dell’anno nuovo, ricominciano i controlli amministrativi dei militari della Stazione di Solofra a bar, circoli ricreativi e altri luoghi di raduno e gioco presenti nel territorio di quel comune. Controlli volti anzitutto a censire l’eventuale presenza di pregiudicati e/o di turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma anche di certo volti ad accertare il regolare possesso delle licenze richieste per l’esercizio di tali professioni e la regolarità nelle assunzioni e nella somministrazione di cibi e bevande anche alcoliche. Nella giornata di ieri, quindi, i militari hanno fatto visita ad un pubblico esercizio con funzione sì di bar ma anche di circolo ricreativo, attesa la presenza delle slot-machine e videopoker, ubicato in via De Stefano a Solofra e gestito da un 67enne proveniente dal salernitano. I controlli effettuati dai militari della Stazione Carabinieri di Solofra hanno accertato che nel locale seminterrato sottostante al locale, che sulla carta aveva come destinazione d’uso quella di deposito, il titolare del bar aveva realizzato una vera e propria sala giochi per una superficie complessiva di circa 70 metri quadri. Ma oltre al problema amministrativo della diversa destinazione d’uso del locale, i carabinieri hanno accertato che il titolare del circolo non era nemmeno in possesso della prescritta autorizzazione per la realizzazione di una sala giochi. Tanto è già bastato ai carabinieri per irrogare la sanzione prevista dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, con una multa di oltre mille euro e la chiusura amministrativa dell’attività. Cosa singolare e che ha fatto non poco insospettire i militari operanti: alla sala giochi si poteva accedere solo e unicamente attraverso una scala interna, celata da una porta chiusa con delle sbarre. Proseguendo con gli accertamenti, i militari hanno poi avuto modo di riscontrare un’altra irregolarità, ovvero che la barista non era regolarmente impiegata, ma anzi lavorava là in nero perché dagli esami cartacei è risultata mai assunta. Ovviamente, oltre a non essere mai stata assunta, la donna non aveva nemmeno mai frequentato il previsto corso da alimentarista, né era in possesso dell’autorizzazione sanitaria per esercitare tale mestiere. Inoltre, all’interno del bar mancava ancora il previsto documento per la valutazione dei rischi e la garanzia della sicurezza sui luoghi di lavoro, né si era mai proceduto con la prevista formazione ed informazione del personale sui rischi derivanti dall’attività lavorativa. Per tali motivi, il titolare del bar è stato chiaramente deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino per esser stato inadempiente a quanto imposto dalla legge a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori

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