Solofra, conceria trasformata in condominio

Solofra, conceria trasformata in condominio
Singolare epilogo per uno dei controlli effettuati dai Carabinieri di Solofra ad un fabbricato di via San Rocco. L’edificio, di proprietà di un solofrano classe 1946 e già sede della conceria di proprietà dell’uomo, è stato letteralmente trasformato da opificio per la concia delle pelli a fabbricato…

Solofra, conceria trasformata in condominio

Singolare epilogo per uno dei controlli effettuati dai Carabinieri di Solofra ad un fabbricato di via San Rocco. L’edificio, di proprietà di un solofrano classe 1946 e già sede della conceria di proprietà dell’uomo, è stato letteralmente trasformato da opificio per la concia delle pelli a fabbricato per civili abitazione, ricavandone ben 7 appartamenti. In altre parole, gli accertamenti compiuti dai carabinieri hanno potuto constatare che senza la benché minima autorizzazione o concessione edilizia, M.M. aveva diviso la propria ex conceria in 7 parti, destinando ciascuna di esse a civile abitazioni, delle quali una se l’era tenuta per sé e le altre 6 date in locazione ad altri cittadini del posto. Per di più, nel corso del 2009, il Comune di Solofra aveva pure emesso un’ordinanza di sgombero per i citati 7 appartamenti, motivata sulla base del fatto che lo stabile era situato in zona a rischio idrogeologico elevato. Nonostante tutto ciò, al momento dei controlli, i militari dell’Arma solofrana hanno potuto identificare ben 7 nuclei familiari, tra l’altro tutti in possesso di regolare residenza concessa dalla stessa amministrazione comunale. Le successive indagini hanno pure permesso di accertare che i 7 capifamiglia, per consentire l’allaccio della fornitura idrica, avevano falsamente dichiarato, sulla autocertificazione sostitutiva, di essere in possesso di contratto di locazione. Circostanza non risultata veritiera perché nessuno delle 6 famiglie in affitto aveva mai stipulato alcun regolare contratto di locazione, pur pagando a M.M. un canone mensile di circa 350 euro. Gli ulteriori accertamenti palesavano inoltre che tutte e 7 le unità abitative erano state allacciate all’unico contatore elettrico, risalente ancora all’epoca di attività della conceria. Sulla base di tali riscontri, i carabinieri hanno anzitutto proceduto al deferimento in stato di libertà del proprietario del fabbricato, M.M., responsabile dei reati di inosservanza dell’ordine emesso dall’autorità e numerosi illeciti in materia edilizia, primo tra tutti la mutazione di destinazione del fabbricato e l’esecuzione di lavori edili praticamente abusivi. Gli altri sei capifamiglia sono stati invece deferiti in stato di libertà per falsità ideologica commessa da privato. Infine, visti gli illeciti e le inadempienze commesse, i carabinieri hanno anche informato l’agenzia delle entrate e le altre autorità amministrative competenti.

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