Autostazione, l’Air prende posizione: bisogna espropriare

Autostazione, l’Air prende posizione: bisogna espropriare
“Da più giorni, la stampa locale riporta notizie, di fonte istituzionale, secondo cui l’amministrazione comunale di Avellino ha avviato una serie di incontri con i privati per definire la scheda di Piano del Parco Urbano che darebbe finalizzata a risolvere il problema del parcheggio degli autobus de…

Autostazione, l’Air prende posizione: bisogna espropriare

“Da più giorni, la stampa locale riporta notizie, di fonte istituzionale, secondo cui l’amministrazione comunale di Avellino ha avviato una serie di incontri con i privati per definire la scheda di Piano del Parco Urbano che darebbe finalizzata a risolvere il problema del parcheggio degli autobus dell’Autostazione. Allo scopo di fare chiarezza su quanto sta accadendo è necessario ristabilire la verità dei fatti”. E’ quanto emerge dalla nota emanata dall’Air Spa sul caso dell’Autostazione di via Colombo, dopo l’incontro di lunedì scorso con l’assessore all’urbanistica, Elvira Matarazzo. “Con preliminare di vendita del 20/06/2003, il Comune di Avellino – prosegue la nota – ha venduto all’Air spa l’immobile adibito ad autostazione ed ha individuato, con apposita delibera del consiglio comunale, un’area di tremila metri quadrati da destinare a parcheggio di media rotazione. Dopo l’atto di cessione definitiva del bene, avvenuta a distanza di circa tre anni, il Comune non ha mai provveduto al trasferimento dello stesso, ma ha comunque attribuito, nel Puc, la destinazione di parcheggio all’area individuata dal consiglio comunale. Alla luce di questa verità circostanziata e documentabile, è evidente che queste riunioni sono tese a definire con i privati la scheda di Piano del Parco Urbano, rispetto alla qual cosa, l’Air nulla c’entra. Infatti, per concedere l’area di tremila metri quadrati all’Air tali incontri: basta procedere secondo quanto stabilito dall’articolo 16, comma 17, delle norme tecniche del Puc, che testualmente cita: ‘per le aree destinate alla viabilità e ai servizi è facoltà dell’amministrazione procedere alla realizzazione degli stessi anche priam dell’approvazione delle trasformazioni private, attraverso le modalità di esproprio’. Laddove il Comune non avesse voluto stanziare i fondi per tali espropri, l’amministrazione avrebbe potuto procedere secondo il comma 18 del succitato articolo 16 delle norme del Puc, che dice: ‘In alternativa all’esproprio, i proprietari in caso di cessione gratuita delle aree necessarie alla viabilità dei servizi, possono rimanere titolari della relativa quota di utilizzazioni edificatorie, da utilizzare in sede di trasformazione e per un periodo non superiore a cinque anni dalla data di cessione delle aree. Decorso tale periodo, il Comune acquisice le utilizzazioni edificatorie secondo le procedure di legge'”.

SPOT