Anzalone (Pd): no alla proposta di eliminare l’ente Soresa

Anzalone (Pd): no alla proposta di eliminare l’ente Soresa
A seguire vi proponiamo la dichiarazione del Consigliere regionale del Partito Democratico, Luigi Anzalone, in risposta alla proposta dal candidato a governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di eliminare l’ente Soresa:
“Cedendo forse un pò allo spirito sturmisch che, quasi sempre …

Anzalone (Pd): no alla proposta di eliminare l’ente Soresa

A seguire vi proponiamo la dichiarazione del Consigliere regionale del Partito Democratico, Luigi Anzalone, in risposta alla proposta dal candidato a governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di eliminare l’ente Soresa:
“Cedendo forse un pò allo spirito sturmisch che, quasi sempre con felicità di impegno e di risultati, caratterizza il suo modo di essere e anche la sua campagna elettorale di prestigioso candidato del centrosinistra alla presidenza della Campania, l’on. Vincenzo De Luca ha affermato che, se diverrà Presidente della Regione, abolirà la Soresa in quanto ente inutile. Sul punto gli ha già risposto opportunamente l’assessore regionale alla sanità, il prof. Mario Santangelo, ponendo in evidenza come la Soresa abbia contribuito e contribuisca non poco a ripianare il debito della Sanità. A me che, come assessore regionale al bilancio e al demanio tra il 2001 e il 2005, sono considerato a giusto titolo il «padre» di questa struttura, in quanto da me voluta e creata nel 2003, con l’ausilio di una commissione di esperti quanto mai qualificati, provenienti da diverse regioni d’Italia, Campania esclusa, compete ricordare quanto segue:
1) la esposizione debitoria della sanità campana, a cominciare dalla ASL Napoli 1, aveva raggiunto livelli tanto iperbolici quanto intollerabili. Basti dire che anche dopo aver anche pagato debiti lasciatici in negativa eredità dalle precedenti giunte di centrodestra, «eravamo sotto» per più di dieci mila miliardi di vecchie lire;
2) gli assessori alla sanità dell’epoca, nonostante la loro buona volontà, erano di fatto succubi di troppi manager lottizzati che gestivano la sanità più secondo la logica clientelare e di uso disinvolto del denaro pubblico che finalizzando le risorse finanziarie alla cura della salute pubblica e al miglioramento del sistema di prestazioni sanitario-ospedaliere, come poi anche le inchieste della magistratura avrebbero dimostrato ad abundantiam;
3) l’unico modo di ovviare a questo disastro partitocratico era quello di creare un ente che, sia nel trattare le partite debitorie della sanità regionale che nel compiere operazioni di vario genere in cui si potesse risparmiare sulle spese, potesse operare, almeno in parte, una centralizzazione virtuosa delle risorse;
4) non a caso, proposi che a presiedere la Soresa fosse il professore Michele Sandulli, ordinario di diritto commericiale e fallimentare, tecnico quanto mai capace, persona di integerrima moralità, oltre che mio compagno di partito e di gruppo e capogruppo del PCI-PDS al comune di Avellino tra il 1985 e il 1995. La nomina di Sandulli, che ha svolto un lavoro egregio e prezioso, fu resa possibile dal fatto che l’on Antonio Bassolino, Presidente della Regione, la condivise senz’altro e firmò senza esitazioni il relativo decreto, nonostante le solite, stucchevoli resistenze partitocratico-clientelari.
L’assoluta veridicità di quanto detto mi autorizza, con molta discrezione, a dare un piccolo ma convinto suggerimento al futuro Presidente De Luca: non solo non elimini la Soresa, ma ne rafforzi i poteri, che purtroppo furono vistosamente diminuiti, per il solito ostruzionismo negativo della destra, in sede di conversione del mio disegno di legge. Mi creda, on. De Luca, la Soresa potrà essere un ancora più efficace strumento per fare diminuire sprechi e, se ci sono, ruberie in un settore così negralvigico e fondamentale, quale la sanità”.

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