E la Lonardo querela il capogruppo Pd

E la Lonardo querela il capogruppo Pd
Termina, per ora, con una querela lo scontro politico sulle nomine effettuate nei giorni scorsi dalla presidente del Consiglio regionale della Campania Sandra Lonardo. Oggetto di un articolo su un quotidiano, la questione e’ stata ripresa dal capogruppo del Pd Pietro Ciarlo che ha giudicato ”illegi…

E la Lonardo querela il capogruppo Pd

Termina, per ora, con una querela lo scontro politico sulle nomine effettuate nei giorni scorsi dalla presidente del Consiglio regionale della Campania Sandra Lonardo. Oggetto di un articolo su un quotidiano, la questione e’ stata ripresa dal capogruppo del Pd Pietro Ciarlo che ha giudicato ”illegittime ed arroganti” le nomine (due componenti nel consiglio di amministrazione degli IACP di Napoli e Salerno – altre quattro nomine fra cui quella del Difensore civico della Campania). Il capogruppo del Pd richiama alcune leggi secondo cui, in particolare, il dirigente chiamato a svolgere il ruolo di Difensore civico sarebbe incompatibile. ”In questa vicenda buon senso e correttezza politica vengono ancora una volta calpestati – e’ il commento finale di Ciarlo – in sede di autotutela i provvedimenti illegittimamente adottati devono essere revocati. Diversamente possono essere fatti valere molteplici strumenti giudiziari da tutti i soggetti che ne abbiano interesse. Comunque crediamo che gli elettori sapranno adeguatamente valutare questi comportamenti il cui tratto fondamentale e’ l’arroganza”. La replica di Lonardo e’ altrettanto dura: ”Non e’ la prima volta che il presidente Ciarlo si esercita nelle funzioni di azzeccagarbugli. Stavolta, mischiando alla rinfusa leggi inapplicabili o addirittura non piu’ in vigore, vorrebbe sostenere che i provvedimenti di nomina da me assunti nei giorni scorsi sarebbero viziati” scrive Lonardo che, nonostane sia ‘in esilio’ non e’ decaduta dalla funzione di presidente dell’Assemblea ed esercita legittimamente i poteri sostitutivi nel caso in cui la legge glielo consente. ”Spiace che, per motivi di grancassa elettorale, il prof. Ciarlo non abbia esitato ad affermare persino l’insostenibile, letteralmente inventando la teoria che il presidente del Consiglio regionale siccome non puo’ partecipare all’assemblea non potrebbe neppure svolgere gli altri compiti – prosegue la presidente -. Ma se questo fosse vero, perche’ il prof. Ciarlo non ha battuto ciglio quando ho firmato a Roma le leggi regionali, a partire dalla Finanziaria? Per il resto, con pelosa doppiezza, Ciarlo invece di plaudire alla scelta – con ogni evidenza compiuta attraverso la selezione del curriculum di maggior valore – di un magistrato per l’incarico di componente della Corte dei Conti, si e’ avventurato in un oscuro e bizantino distinguo. Quanto alla nomina del difensore civico, trascurando il fatto che, ancora una volta, le affermazioni di Ciarlo contrastano con gli atti compiuti dagli Uffici che mi hanno trasmesso l’incartamento perche’ provvedessi alla nomina con esercizio dei poteri sostitutivi, mi limito a chiedere perche’ in questi quattro mesi Ciarlo e i suoi – se si trattava di un atto tanto importante – non vi hanno provveduto?” ”Dov’era il moralista Ciarlo quando la Giunta – con la sua complicita’ di presidente assente della prima Commissione – ha messo a segno il colpaccio per piazzare in Giunta decine di dirigenti senza concorso?” chiede Lonardo. ”La verita’ e’ che ci si lamenta, ancora una volta, perche’ le nomine sono state effettuate con criteri di merito e senza che le solite pressioni dei suoi sodali abbiano potuto avere alcun effetto. L’unica cosa positiva del mio esilio a Roma e’ quella di non vedere piu’ le facce di questi falsi moralisti”. A Lonardo non sfugge l’opportunita’ di richimarsi alle prossime competizioni elettorali: ”Se c’e’ qualcosa ancora sulla quale poter concordare con Ciarlo e’ soltanto la sicurezza che gli elettori sapranno giudicare davvero chi spaccia l’ipocrisia per moralita’ e continua a vendere la propria anima per un pugno di prebende. Sul piano umano resta lo sdegno per chi mente, sapendo di mentire. Sul piano giuridico – conclude – ho dato mandato ai miei avvocati di querelare il prof. Pietro Ciarlo”.

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