Lioni, la finanza scopre 50 lavoratori a nero

Lioni, la finanza scopre 50 lavoratori a nero
In tema di lavoro sommerso, nel prosieguo della splendida collaborazione avviata con la Direzione Provinciale del Lavoro ed in linea con il radicale mutamento legislativo del settore contributivo e previdenziale di cui alla legge nr. 133/2008 (che in estrema sintesi ha portato all’istituzione del co…

Lioni, la finanza scopre 50 lavoratori a nero

In tema di lavoro sommerso, nel prosieguo della splendida collaborazione avviata con la Direzione Provinciale del Lavoro ed in linea con il radicale mutamento legislativo del settore contributivo e previdenziale di cui alla legge nr. 133/2008 (che in estrema sintesi ha portato all’istituzione del cosiddetto “libro unico del lavoro” ed alla conseguente eliminazione di libri paga e matricola e degli altri registri prima obbligatori), il Comando Provinciale ha polarizzato l’attenzione sulla cosiddetta economia sommersa, intesa nella duplice espressione di sommerso di lavoro e di sommerso d’azienda. La specifica e capillare attività investigativa posta in essere nei confronti di categorie economico-imprenditoriali caratterizzate dalla richiamata illecita fenomenologia, ha determinato l’effettuazione di innumerevoli controlli conclusisi, nel periodo di riferimento, con l’individuazione di 59 posizioni d’irregolarità, (ben 58 relative a lavoratori completamente “a nero”) per il mancato assolvimento, da parte dei datori di lavoro, degli adempimenti di carattere previdenziale e assicurativo previsti per i lavoratori. Sono stati, altresì, segnalati al competente ufficio provinciale del lavoro 12 titolari d’impresa per violazione in materia lavoristica previdenziale nonché per l’assunzione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Nei confronti degli imprenditori scattano frequenti anche segnalazioni all’autorità giudiziaria per le violazioni previste e punite dall’articolo 9 bis (secondo comma) del decreto legge nr. 510/1996 per non aver inviato, nei termini di legge la comunicazione contenente il nominativo dei lavoratori occupati, dall’articolo 4 bis (secondo comma) del decreto legislativo 21.4.2000 nr. 181 per non aver consegnato al lavoratore, all’atto dell’assunzione, prima dell’inizio dell’attività di lavoro, una copia della comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro, e dell’articolo 3 del decreto legge nr. 12/2002 per aver impiegato lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria. Di particolare rilievo il risultato di servizio che, nello specifico settore, è scaturito a seguito di una verifica fiscale che la Tenenza di Santi’Angelo dei Lombardi ha condotto dal 28.10.2009 al 31.12.2009 nei confronti di una agenzia di servizi con sede in Nusco (AV). Come ha avuto modo d’illustrare il tenente Massimo DEVITO, anch’egli presente al tavolo della conferenza, il destinatario del controllo fiscale era stato individuato a seguito di una discrasia tra tenore di vita e dichiarazioni effettuate ai fini fiscali da tale P.A., (di anni 49), nato a Nusco (AV): a fronte di una ricchezza anche ostentata, l’imprenditore risultava essere completamente sconosciuto al fisco ed ometteva sistematicamente di adempiere ai proprio obblighi in materia di dichiarazione dei redditi. Al di là dei risultati in tema fiscal, con riferimento al tema del lavoro “nero” il controllo portava a constatare come, durante tutta la vita dell’azienda, fossero state rese prestazioni rese da lavoratori di fatto mai assunti. Sulla base delle dichiarazioni dei dipendenti, il fenomeno poteva quantificarsi in una “squadra” di 50 lavoratori che risultava essere completamente “in nero”. Anche per i pochi dipendenti assunti con un qualche contratto, inoltre, vi erano profili di irregolarità in quanto, a fronte delle ritenute sui loro stipendi, non veniva effettuato alcun versamento.

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