Guerriero aderisce a Rifondazione comunista

Guerriero aderisce a Rifondazione comunista
“Sinistra Critica ha perso la sua spinta propulsiva in Campania come nel resto d’Italia. Il grande esperimento cominciato tre anni fa è finito. Il laboratorio di idee, militanza, innovazione si è ridotto a un mini gruppo di semipensatori fuori dal mondo, fuori da ogni logica, fuori dalle dinamiche r…

Guerriero aderisce a Rifondazione comunista

“Sinistra Critica ha perso la sua spinta propulsiva in Campania come nel resto d’Italia. Il grande esperimento cominciato tre anni fa è finito. Il laboratorio di idee, militanza, innovazione si è ridotto a un mini gruppo di semipensatori fuori dal mondo, fuori da ogni logica, fuori dalle dinamiche reali. Dopo tre anni si è trasformato in una setta o poco più”. Così in una nota Mario Guerriero che annuncia la sua adesione a Rifondazione comunista. “La politica – aggiunge – è invece servizio, passione, militanza, capacità di risolvere i problemi concreti delle persone. È capacità di coagulare grandi forze attorno ad una Idea di cambiamento. Bisogna rispondere alla richiesta unitaria che proviene dai lavoratori manifestando la massima disponibilità a battersi contro le politiche sociali delle destre. Unità e radicalità. Radicalità nel pensiero, nelle idee. In Italia c’è bisogno di sinistra. Ma di una sinistra di classe, con le radici nel passato e proiettata verso il futuro, che sappia leggere i cambiamenti del tempo, interpretarli e trovare ogni giorno nuove forme di lotta contro il capitalismo, il patriarcato per il lavoro e la dignità degli uomini. Una sinistra di popolo capace di parlare a tutti e tutte e non rinchiusa nelle sue sedi. Una sinistra che sappia fare scelte coraggiose e chiare. Come ha fatto Rifondazione Comunista in Campania scegliendo la strada dell’alternativa alle destre e allo sceriffo De Luca, candidando il segretario nazionale per inaugurare una nuova stagione di cambiamento innanzitutto per i comunisti. Una sinistra di lotta presente nei luoghi del conflitto ma “non con le bandierine al vento” ma con proposte nette e con nuovi metodi di contribuzione alle vertenze operaie”. “Con il congresso della federazione della sinistra – conclude Guerriero -si è aperto un nuovo ciclo per la sinistra che per la prima volta dopo lo scioglimento del PCI si decide di non dividersi ma di iniziare a camminare insieme per unire i vari spezzoni che in questi anni si sono allontanati. Un atto importante che deve far riflettere tutti. Finalmente a sinistra si sta costruendo un unico soggetto politico dei comunisti e dei lavoratori, che si rinnova nelle sue forme e nelle sue classi dirigenti. Chi se ne va in questo momento o chi preferisce restarne fuori non crea un buon servizio alla gente ma solo alle destre e ai padroni che ci vogliono divisi per contare di meno. Io questa responsabilità di far annientare la sinistra non la voglio. Io voglio costruire qualcosa di veramente utile. Per questo ritorno a Rifondazione Comunista dove ritrovo tutti i compagni di questi anni e di tante battaglie. E ritorno avendo imparato la lezione che dividere fa solo male a noi stessi e ai lavoratori. Non è più il tempo per questo e per essere moderati. È il tempo di costruire unità e di ritornare nelle piazze a servizio della gente”.

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