Modica, pregi e difetti di una super-scalata

Modica, pregi e difetti di una super-scalata
Il pregio principale del Modica è l’aver dato una sterzata ad un campionato fino a quel momento in salita con l’avvento di Giuseppe “Pippo” Romano in panchina. Ventinove punti in tredici gare sotto la gestione dell’ex compagno di Salvatore Marra ai tempi del Messina hanno permesso agl…

Modica, pregi e difetti di una super-scalata

Il pregio principale del Modica è l’aver dato una sterzata ad un campionato fino a quel momento in salita con l’avvento di Giuseppe “Pippo” Romano in panchina. Ventinove punti in tredici gare sotto la gestione dell’ex compagno di Salvatore Marra ai tempi del Messina hanno permesso agli iblei di insediarsi al quinto posto in classifica, scavalcando tanti avversari ambiziosi (Avellino, Messina e Sambiase in primis). Il modulo adottato dall’allenatore è stato più o meno costante nelle ultime partite. Tutto ruota intorno alla fantasia e i mezzi tecnici di un elemento come Carmelo Bonarrigo. L’esperto, 35 anni, regista avanzato di Barcellona Pozzo di Gotto in campionato ha realizzato 9 reti (di cui tre su rigore) in 22 presenze e 1864’ giocati. A distanza di nove anni (stagione 2000/01 con l’Atletico Catania), incrocia l’Avellino. Bonarrigo è il classico centrocampista che nel 3-4-1-2 predilige giocare dietro le due punte, per sfruttare gli inserimenti centrali ed una certa libertà d’azione. Al settimo torneo di serie D consecutivo (in totale sono 13), Bonarrigo (assente nell’andata al Partenio) è il valore aggiunto di un Modica che ha sfruttato a dovere anche la vena realizzativa di Ignazio Panatteri, 28 anni il prossimo 17 aprile, di nuovo in doppia cifra (10 in 2125’ giocati e 24 presenze) dopo tre stagioni di serie D e pronto a superare il record personale, 14, raggiunto con il Campobello di Mazara nell’anno 2006/07. Vista l’assenza di Alex Porto, il trio offensivo sarà quasi certamente completato da Giovanni Sicali, under classe ’90 impiegato soprattutto a partita in corso (in 11 occasione) e in grado di segnare due reti in 523’, con 16 presenze complessive. Alle spalle del “trio delle meraviglie”, c’è un’ossatura solida ed affiatata, con Privitera e Pellegrino a centro mediana, con i giovani Sammito (o Candiano bersagliato dagli infortuni) e Sella sulle corsie laterali. In porta, Falco classe ’88 con un trio difensivo affiatato composto da Vindigni, Fontana e Cocuzza.
Il Modica, però, non è invulnerabile. Anzi, proprio nella fascia in cui l’Avellino è in grado di esaltarsi, i siciliani accusano i maggiori problemi. Nel primo quarto d’ora della ripresa, infatti, gli iblei hanno incassato ben 7 reti, addirittura nove dal 76’ a oltre il 90’. L’approccio psicologico a volte lascia a desiderare. Nel primo quarto d’ora sono 5 i gol presi. La pericolosità del “trio letale”, però, è da tenere d’occhio. Il Modica può segnare in qualsiasi momento e difensori irpini non potranno distrarsi neanche un secondo.

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