Olio Ravece, dopo i successi in UE ora si punta al consorzio

Olio Ravece, dopo i successi in UE ora si punta al consorzio
“Siamo ampiamente soddisfatti, questo importante riconoscimento deve rappresentare un punto di partenza attorno al quale costruire una vera e propria filiera che garantisca sviluppo territoriale e occupazione qualificata”. Le parole del Presidente della Comunità montana dell’Ufita Oreste Ciasullo, e…

Olio Ravece, dopo i successi in UE ora si punta al consorzio

“Siamo ampiamente soddisfatti, questo importante riconoscimento deve rappresentare un punto di partenza attorno al quale costruire una vera e propria filiera che garantisca sviluppo territoriale e occupazione qualificata”. Le parole del Presidente della Comunità montana dell’Ufita Oreste Ciasullo, ente promotore della trasferta internazionale, esprimono al meglio il pensiero di amministratori e produttori olivicoli della zona, entusiasti per i riscontri ottenuti a Bruxelles. “Ora bisogna favorire – continua Ciasullo – l’impianto di nuovi insediamenti olivicoli per alimentare la produzione mantenendo inalterata la qualità. La Comunità montana e le amministrazioni possono sostenere i produttori e le loro iniziative ma è necessario un loro impegno diretto. Auspico e sono fiducioso che, sotto la nostra regia, possa nascere un consorzio per l’olio ravece. Le produzioni di qualità possono infatti essere volano per lo sviluppo del territorio e punto di partenza per la creazione di nuovi posti di lavoro”. E’ opinione comune – tra amministratori e produttori che hanno composto la delegazione ufitana che si è recata a Bruxelles – che “il futuro delle aree interne passi attraverso la creazione di una filiera dell’olio e delle altre produzioni tipiche”. “Il traguardo raggiunto – dice il vice presidente dell’ente montano Franco Calò – è il punto di partenza di un percorso che – attraverso l’impegno di produttori e istituzioni – potrà riservare all’olio ravece ed alle altre produzioni locali un ruolo di primo piano nel mercato delle tipicità”. “La crisi del sistema industriale e dei servizi – dichiara il sindaco di Grottaminarda Giovanni Ianniciello – segna un ritorno alla terra: le attività agricole possono rappresentare – se svolte un certo modo – un’importante fonte di reddito. Il ruolo delle istituzioni è quello di supportare le istanze del territorio. Dobbiamo intraprendere il percorso seguito con l’olio anche con altri prodotti”. E’ unanime la soddisfazione per il risultato conseguito. “E’ un riconoscimento importante – afferma il sindaco di Frigento Luigi Famiglietti – motivo di vanto e di orgoglio per il territorio. Bisogna aumentare le coltivazioni lasciando inalterata la qualità: attorno alla produzione dell’olio ravece può registrarsi un rilancio per l’intero territorio. Le istituzioni hanno il compito di accompagnare e sostenere i produttori aiutandoli a ritagliarsi un mercato esclusivo”. “Finalmente – aggiunge il primo cittadino di Zungoli Armando Zevola – i comuni della valle dell’Ufita si stanno aprendo ai mercati europei con i loro prodotti ed un’offerta di qualità. I produttori locali diventano protagonisti a pieno titolo del mercato. L’olio ravece deve far da apripista per lo sviluppo di altre tipicità locali”. “Le produzioni agricole e le specificità locali – chiosa il consigliere delegato alla Comunità montana del comune di Vallata Gerardo Portanova – possono e devono rappresentare capisaldi attorno ai quali costruire lo sviluppo futuro e creare nuova occupazione”. Numerosi i produttori nella delegazione irpina a Bruxelles che hanno portato oltralpe olio, pane, ortaggi, vini e formaggi assoluti protagonisti di una eccezionale serata di gala. Una cena, organizzata dagli ottimi chef del ristorante “La taverna delle Monache” di Savignano Irpino, con un menù esclusivo a base di prodotti made in Irpinia, ha conquistato i palati fini di numerose personalità ospiti della serata tra cui il rappresentante della Cia a Bruxelles Roberto Scalacci. “La trasferta belga – dice Michele Masuccio, presidente del comitato promotore per la Dop – è stata molto utile perché ha rappresentato l’occasione per allacciare contatti con numerosi operatori del settore – dai ristoratori agli importatori agricoli – e con personalità che possono garantirci di intercettare finanziamenti europei per l’internazionalizzazione delle produzioni tipiche”. Presente a Bruxelles anche Aurelio Carchia, presidente dell’associazione “’Elaion”, movimento culturale impegnato nell’attività di pubblicizzazione e promozione delle produzioni olivicole locali.

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