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“Il limite di due mandati, – spiega D’Agostino – introdotto nel 1993, derivò dalla esigenza di bilanciare i maggiori poteri riconosciuti al sindaco rispetto a quelli del Consiglio comunale. Pur essendo una misura adeguata alle grandi città, si è rivelata del tutto inadatta alle piccole realtà dove non sempre è facile trovare persone disposte a farsi carico dell’onere di amministrare. Nel 2014 la legge Delrio ha riconosciuto la inidoneità del limite dei due mandati per i comuni con popolazione inferiore ai 3mila abitanti. Ora – chiude D’Agostino – il Governo dovrebbe prendere atto che i comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti hanno le stesse caratteristiche, gli stessi problemi, le stesse difficoltà e le stesse carenze di quelli che non arrivano a 3mila residenti.”