Dal 9 al 12 aprile torna il Vinitaly, la fiera enologica più amata del settore con oltre 4.120 aziende espositrici, a cui si sommano le 291 di Sol&Agrifood e le 200 di Enolitech, i macchinari della filiera vitivinicola.
Oltre all’Italia, anche espositori da diverse provenienze territoriali: dagli Usa all’Ungheria, dalla Polonia alla Russia e, per la prima volta, Andorra, Kosovo e Giappone, con sei aziende produttrici di sake.
Giunto alla sua 51esima edizione, il Vinitaly si presenta con un imponente piano di investimenti, maggiore internazionalità, occasioni di business e innovazione digitale grazie a un progetto che nel prossimo triennio innoverà profondamente le modalità del “fare fiera”.
La Campania, che vanta ben tre vini con etichetta di Denominazione di Origine Controllata e Garantita oltre a diversi altri vini DOC e IGT, come ogni anno viaggia da protagonista. Quest’anno con lo slogan “Campania, dove il vino è leggenda”. I visitatori che prendono parte alla fiera possono degustare i vini campani nel padiglione B, in uno spazio espositivo di circa 4.800 metri quadri e impreziosito con i giochi luminosi delle Luci d’Artista.
Sono duecentocinque le aziende vitivinicole che espongono i propri vini e che per la prima volta si presentano con un’immagine unitaria. All’interno del padiglione Campania sono due le sale allestite, Falanghina e Aglianico, denominate dunque come due dei vitigni più noti della regione. Numerosi gli appuntamenti in programma nel corso della grande fiera vinicola con un fitto calendario di degustazioni, di attività di promozione e di seminari.
A sottolineare il valore dei vini campani, alcune considerazioni. Oltre al fatto che il “brand Campania” è vecchio di oltre 2000 anni, anche i dati importanti che raccontano che dal 2006 al 2016 la regione è stata quella nella quale c’è stato l’incremento maggiore di esportazione in Italia.
Nell’ambito della regione, un posto d’onore è detenuto dall’Irpinia che sbanca al Vinitaly con le sue ben 113 cantine presenti.