Francesco Vietri, pregiudicato di 54 anni della frazione Banzano di Montoro, sarebbe il basista che ha consentito ai killer di pianificare e commettere l’omicidio di Michele Tornatore, rinvenuto carbonizzato nel bagagliaio della sua Nissan Almera in località Pastinate di Contrada. L’accusa è pesante: si va dal concorso in omicidio aggravato da metodo mafioso alla distruzione di cadavere e poi danneggiamento con incendio, concorso in detenzione di armi.
Proprio a Banzano qualche giorno fa su disposizione della Direzione distrettuale antimafia i carabinieri della stazione di Montoro Superiore, al comando del maresciallo Alfredo Costantini, avevano sottoposto a sequestro un vasto appezzamento di terreno con un garage-scantinato di proprietà del 54enne . Un prefabbricato, a poca distanza dal cimitero della popolosa frazione montorese, che potrebbe forse essere servito a pianificare l’agguato al 62enne.
L’omicidio, secondo gli investigatori, sarebbe maturato in un contesto camorristico e risulterebbe riconducibile a precedenti dissidi per possibili debiti non pagati. Sono in corso ulteriori indagini per identificare i complici.
Gli uomini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino coordinati dal tenente Quintino Russo sono riusciti a mettere a mettere a segno un importate e significativo risultato. Si stanno valutando ulteriori elementi emersi durante il sopralluogo nella zona ove è avvenuto il delitto: sono state rinvenute tracce ematiche e non si esclude il coinvolgimento di altre persone.
Il movente sarebbe, dunque, riconducibile a dissidi per debiti non pagati dalla vittima nei confronti di persone per le quali avrebbe agito il Vietri. Perciò dall’uomo arrestato gli inquirenti vogliono conoscere ogni dettaglio: è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia davanti al Gip del Tribunale di Avellino Giovanfrancesco Fiore che ha emesso la misura cautelare in carcere nei confronti dell’indagato per aver concorso all’omicidio e alla distruzione del cadavere di Michele Tornatore.