Ad Avellino il gotha della ricerca sulle cefalee

Ad Avellino il gotha della ricerca sulle cefalee
I massimi esperti nazionali e internazionali nella ricerca sulle cefalee si incontreranno dopodomani, sabato 13 marzo, ad Avellino per una giornata di studi e di approfondimento, in occasione della IV Giornata Anircef (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) in Campani…

Ad Avellino il gotha della ricerca sulle cefalee

I massimi esperti nazionali e internazionali nella ricerca sulle cefalee si incontreranno dopodomani, sabato 13 marzo, ad Avellino per una giornata di studi e di approfondimento, in occasione della IV Giornata Anircef (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) in Campania. L’incontro, organizzato dal prof. Vittorio Petretta, direttore dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino e dal dott. Florindo d’Onofrio, responsabile del Centro Cefalee della stessa struttura, si terrà presso l’Hotel de La Ville di via Palatucci con inizio alle ore 9.
Le cefalee sono disturbi dolorosi ricorrenti molto diffusi nella popolazione generale: si calcola che circa il 90% degli individui lamenti un attacco di dolore al capo almeno una volta nella vita. Sebbene, in un certo numero dei casi, la cefalea possa risultare secondaria a patologie con possibile rischio per la vita, nella grande maggioranza dei casi il dolore è di tipo primario e dunque non sostenuto da alcuna condizione nota. Tra le cefalee primarie, l’emicrania è la forma di maggiore rilevanza clinica e quella alla quale le donne in età fertile pagano il maggiore tributo: nei paesi occidentali soffre di emicrania circa il 12% della popolazione (il 20 % delle donne e il 6 % degli uomini). “Nonostante la sua frequenza e gravità – spiega il dott. D’Onofrio -, l’emicrania è tuttavia un disturbo ancora poco conosciuto, frequentemente oggetto di errata diagnosi e spesso non trattato o sotto-trattato. E, sebbene presso il Centro Cefalee dell’Azienda “Moscati” si registrino ogni anno circa 1500 accessi di persone affette da tale patologia, sono ancora in molti a ricorrere all’utilizzo di prodotti da banco senza richiedere, invece, una consultazione specialistica, che consentirebbe una tempestiva diagnosi e l’avvio di trattamenti efficaci”. Di qui la necessità di formare da un lato un numero sempre maggiore di medici specialisti della patologia cefalalgica, dall’altro di aggiornare continuamente i medici di base che rappresentano il primo punto di riferimento dei pazienti cefalagici.

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