Si è spento l’ing. Domenico “Mimì” Magnotti: aveva 84 anni. Fu anche presidente dell’Avellino in un periodo burrascoso: dopo l’arresto dell’imprenditore Graziano e i guai che ebbero ripercussioni pure nella società di calcio, ci fu il rischio della mancata iscrizione al campionato di serie B, in seguito alla retrocessione dalla massima divisione. La Lega attese addirittura la compilazione dei calendari con il Modena che avrebbe dovuto prendere il posto dell’Avellino se non fosse arrivata una soluzione ai problemi societari. Si mobilitò la classe politica che ebbe l’appoggio di imprenditori quali Ferlaino, Viola, Tanzi disposti ad accollarsi ogni onere pur di evitare il fallimento dell’Avellino.
Gli imprenditori indicarono Pierpaolo Marino quale loro rappresentante ma il dg era ancora legato alla Roma. In attesa di liberarsi dall’impegno e di assumere la presidenza dell’Avellino, fu temporaneamente nominato proprio Mimì Magnotti alla guida dell’Avellino il quale iscrisse, così, il suo nome nell’albo dei presidenti.