In Italia la media giornaliera del tempo passato a cucinare è di circa un’ora e mezza, aumentando del 20% rispetto ai dati del 2016. In base alle elaborazioni sulla ricerca Ispos di marzo 2017 rese note dalla Coldiretti, questo ritorno ai fornelli da parte degli italiani determina anche una maggiore attenzione alla qualità di ciò che si mette in tavola e all’impatto del cibo sulla propria salute.
A partire dai più giovani (con numero crescente di uomini), infatti, si assiste a una sorta di ritorno al passato nel trascorrere più tempo in cucina e a un’attenzione maggiore verso il consumo di cibo salutare, visto anche come attività di relax e affermazione personale.
Si parla quindi del fenomeno dello “show cooking” casalingo, fatto per il proprio partner, per la famiglia, ma anche in occasione di feste tra amici come appuntamento speciale dei weekend, in particolare. Tra i piatti più gettonati per le occasioni ci sono primi a base di pesce (39%), pasta al forno (18%) o a base di carne (17%) e secondi di pesce (48%) o di carne (43%), mentre per il dolce primo posto per il tiramisù.
In questo senso assume molta importanza la selezione della materia prima. Per gli acquisti il 95% degli italiani sottolinea l’importanza della loro provenienza con ben tre italiani su quattro che sono disposti a pagare in media l’11,5% in più per garantirsi un prodotto italiano al 100%.
Rilevante, ancora, il ruolo informativo di internet con la ricerca di recensioni sui prodotti alimentari (44%) o di informazioni dal sito dei produttori (42%).
A questo fenomeno di maggiore propensione a cucinare tra le mura domestiche si unisce infine una maggiore frequentazione di locali e ristoranti, anche per sperimentare nuovi sapori e apprendere nuove ricette: è del 40% la percentuale degli italiani che pranza o cena fuori almeno una volta a settimana contro il 30% del 2015.