Ha lasciato il Verona spiegando:”Non contavo nulla”. Luca Toni va via e probabilmente sarà ricordato soprattutto per il gran clamore provocato in occasione di Avellino-Verona.
Non dovette sembrargli vero assumere un ruolo di protagonista, quella volta. Fu bravo – questo va detto – a fare passare in ultimo piano la sconfitta della Hellas contro la squadra avellinese.
Un successo passato inosservato rispetto alla denuncia dell’allora dirigente della Hellas. Il grande ex giocatore disse che l’auto su cui viaggiava con il presidente Setti (con lui nella foto) era andata distrutta per una “vile aggressione” su cui ancora si sta cercando di fare chiarezza.
La decisione di Toni di lasciare il Verona dove “NON CONTAVO NULLA”, offre una diversa chiave di lettura per tutte le cose che egli disse quell’11 febbraio, accusando tutto e tutti.
Non sapeva più su chi puntare: i tifosi irpini, i vigili urbani per “essersi girati dall’altro lato”. Disse tante altre cose poi smontate dalla difesa dei tifosi tirati in ballo, per i quali scattò immediatamente il Daspo, poi revocato dal Tar.
Ma lui era Lucatoni, quello dei Mondiali, mica uno qualsiasi: tutto quanto diceva andava preso per oro colato. Poi vieni a sapere, per la stessa ammisione dell’ex calciatore, che non contava niente e che era stato sovradimensionato pure da chi lo ascoltò in quella circostanza.
Come diceva il Marchese del Grillo: “io sono io e voi non contate un…” .
Altra dichiarazione rilasciata da Toni, ora che ha lasciato io Verona: “Aspetterò proposte: voglio crescere”.
Che lo faccia in fretta. E che ripassi ad Avellino quando avrà raggiunto una statura adeguata.