Il presidente dell’Eic, l’Ente idrico campano, Luca Mascolo (Sindaco di Agerola ed esponente del Pd), ha questa mattina incontrato alla Provincia di Avellino i rappresentanti del consiglio di distretto Irpinia-Sannio. A Mascolo toccherà il compito di mettere ordine e riorganizzare l’intero settore della fornitura idrica in Campania. Reti, tariffa, individuazione del soggetto gestore. Tante sono le questioni aperte. Il Presidente dell’Eic non nasconde che in Irpinia “ci sia stata mala gestione”. Per il futuro però la necessità è quella di mettere “a sistema tutto ciò che funziona male”. Ed ancora. “Il servizio idrico è fondamentale per i cittadini e non può più essere lasciato all’improvvisazione”.
Sul soggetto gestore non si sbilancia anche se la pesante situazione debitoria che grava su Alto Calore Servizi non pare deporre a favore della società irpina. L’individuazione del nuovo gestore per Irpinia e Sannio, sottolinea il numero uno di Eic, “sarà un percorso lungo che presuppone ragionamenti di grande onestà intellettuale. Per fare i buoni padri di famiglia dovremmo agire nel solco della normativa”.
Mascolo parla però della questione tariffa. L’idea è quella di una “tariffa unica all’ingrosso, e ad una al dettaglio, con agevolazioni per le fasce svantaggiate”. La strada però appare lunga e complicata. Basti pensare, ricorda il presidente Eic, che “in Campania ci sono ancora 350 comuni (e Solofra è uno di questi) che gestiscono in autonomia e più gestori in un solo ambito territoriale”.
Parlando della crisi idrica che si vive in Irpinia: “L’Eic è nato da poco, ma ha già messo a segno colpi importanti – spiega Mascolo ai cronisti – Basti pensare all’accordo di ridistribuzione delle acque di Cassano tra Puglia e Irpinia. Stiamo vivendo la più grave crisi idrica che si ricordi a memoria d’uomo, ma col ripristino della pompa di Cassano proveremo ad alleviare tale emergenza”. E sulle reti idriche della Campania Mascolo ammette che il territorio sconta “criticità ataviche, basti pensare che gli ultimi interventi sono stato fatti per la Cassa del Mezzogiorno. Più della metà dell’acqua viene dispersa dalle reti, occorre una grossa assunzione di responsabilità collettiva. L’Ente idrico proverà a coordinare una nuova fase puntando ad un Grande progetto regionale”.
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