Ci sono palazzi dichiarati inagibili in pieno Corso Vittorio Emanuele ad Avellino. Cadono calcinacci ma c’è il rischio di crollo. Cosa si aspetta per trovare una soluzione seria?
Ieri nuovo intervento del personale del Comune: hanno transennatola zona in cui sono caduti calcinacci al Corso Vittorio Emanuele. E’ come avere messo la spazzatura sotto il tappeto.
Qual è la novità? Lo abbiamo segnalato su questo organo di informazione tre anni fa (leggi qui) ma nessuno se n’è fregato.
Lo abbiamo ripetuto nel marzo scorso (leggi qui) , quando ci fu anche l’intervento dei vigili del fuoco. Niente.
Magari nessuno tra i bravi amministratori comunali della città capoluogo legge gli organi di informazione, ma almeno c’è chi guarda cosa avviene in città?
La grave situazione è sotto gli occhi di tutti.
Dobbiamo aspettare il ferito o, peggio ancora il morto? In quel caso, sai che scaricabarile…
Palazzo Trevisani continua a perdere pezzi, i passanti hanno segnalato l’ennesima caduta di calcinacci. L’esempio recente di Casamicciola ha insegnato qualcosa?
Se dovesse arrivare una minima scossa, in una città a rischio sismico accertato, sarebbe molti gli edifici a sbriciolarsi con facilità. Magari a provocare danni… E allora chi andrebbe in galera?
Meglio prevenire subito anzichè contare possibili feriti, se non addirittura peggio.
L’amministrazione comunale – anzichè annunciare il progetto di restyling del Corso principale – intervenga su quella vergogna , magari costringendo i proprietari a mettere in sicurezza gli stabili pericolanti.
Anche i vigili del fuoco, a questo punto, non possono sottrarsi da un serio controllo di stabilità per i tanti edifici che da 37 anni fanno pessima mostra di cosa abbia provocato il terremoto del 23 novembre 1980.
Molti di quegli edifici sono divenuti una attrazione peri turisti che vengono in città. Ad Avellino c’è poco da vedere, a parte il Duomo, la Torre dell’Orologio, la Dogana e il Castello transennati.
I turisti ricordano che da queste parti ci fu il terremoto, 37 anni anni fa, e allora chiedono di vedere i ruderi.
Eccoli lì, in bella mostra nella strada principale. Vogliamo aspettare che crollino?