Piazza Libertà di Avellino: e se mettessero il lupo anzichè le ali dell’angelo?

L’idea è stata avanzata da un lettore di Irpiniaoggi.it attraverso una mail inviata in redazione. Simpatica, ironica, pungente ma con un pizzico di realismo. A noi questa provocatoria proposta è piaciuta per il contenuto corretto ma drastico, perciò ve lo proponiamo.

“Ho appena letto sul vostro siti quanto già riportato da giornali e televisioni circa i giudizi in libertà per Piazza della Libertà riferiti alla statua della libertà. Siamo liberi di esprimere giudizi? Ebbene offro liberamente il mio”.

“Quelle ali di angelo della statua che vogliono sistemare in Piazza, sinceramente, sono davvero brutte. Cosa vogliono significare? Sono convinto che dopo qualche giorno sarà subito coniato una nuova denominazione, ovviamente dispregiativa. Come accadde anni fa per “ò rre è brunzo” oppure per il “mercatone” e altre ancora”.

“L’altra sera allo stadio ho visto un monumento già pronto, abbandonato sotto la curva nord e ormai in disuso. Ne ho parlato con gli amici che si stavano annoiando con me a vedere il bunker del Venezia e ci siamo detti tutti insieme: perchè quella testa di lupo con la bocca spalancata non la posizionano in Piazza Libertà? Sono convinto che il presidente Taccone anche per meno di 5mila euro (anzichè i 55mila che pagheranno all’artista Calò per quelle ali dell’angelo), sarà disposto a cedere la sua opera”.

“Pensateci,  farebbe proprio una bella figura quella testa di lupo, rappresenterebbe la rabbia degli avellinesi, quella che tutti noi vorremmo esprimere nei confronti di chi prende decisioni fregandosene dei cittadini”.

“Certo, non si poteva fare un referendum per scegliere la statua ma almeno inserire soggetti rappresentativi della città in seno alla Commissione che ha compiuto la scelta. Con tutto il rispetto per chi ha deciso (li vorrei proprio conoscere…) per le ali della libertà, anche io propongo un’opera: la testa del lupo costa niente e rappresenterebbe il nuovo simbolo della nostra gente. Non più pecore ma lupi. A chiacchiere…”

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