La facilità e la rapidità con le quali è ormai possibile condividere foto e video sulle varie piattaforme social sta portando a farsi qualche domanda, soprattutto se i soggetti coinvolti sono minorenni.
A dare delle risposte concrete ci ha pensato in questi ultimi giorni il Tribunale di Mantova che ha stabilito che una mamma, separata dal proprio marito nonché padre dei suoi figli, dovrà rimuovere tutte le foto dei due figli di uno e tre anni pubblicate sui propri profili social non avendo avuto il consenso dell’ex coniuge.
La sentenza si è appellato al diritto alla tutela dell’immagine (articolo 10 del Codice civile), alla tutela della riservatezza dei dati personali (decreto legislativo 196 del 2013), ai diritti dell’infanzia (Convenzione di New York).
Essa va nella direzione della tutela dei bambini, molto spesso vittime inconsapevoli di abusi anche semplicemente attraverso una foto finita nelle mani sbagliate. Purtroppo con la stessa facilità con la quale una foto viene postata da un parente, quella stessa foto può essere intercettata, manipolata e utilizzata in maniera illecita dal mondo della Rete.
Dunque, va bene condividere le foto dei propri figli, ma solo se entrambi i genitori sono d’accordo.
Un ulteriore dettaglio da non sottovalutare in termini di sicurezza in Rete: se si decide di pubblicare le foto del proprio bambino su Facebook, per esempio per condividere una gioia o un bel momento con parenti lontani, con un piccolo accorgimento si possono modificare le impostazioni sulla privacy rendendo quel post visibile solo a chi davvero ha interesse a visualizzarlo. L’invito è dunque quello a creare album privati condivisi con un pubblico limitato.