Calcio Avellino, le cinque domande a Salvatore Campilongo

Calcio – (A.V.) – Nel 2008 subentrò al posto di Giuseppe Incocciati come allenatore dell’Avellino nella gestione Pugliese. L’ex trainer dei lupi Salvatore Campilongo, che concluse l’esperienza in Irpinia con la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione, continua a seguire le sorti dei biancoverdi ed analizza questa prima fase del campionato della squadra di Walter Novellino.

1) Un punto d’oro quello conquistato dall’Avellino contro il Cittadella ma i biancoverdi continuano a non fare risultato pieno. Cos’è che non va?
“Credo ci sia una mancanza di serenità di fondo. La società si vende o non si vende, Taccone resta o lascia, la tegola del processo Catanzaro… tutte componenti che condizionano, e non poco, il rendimento di una squadra. E’ vero, parliamo pur sempre di professionisti, ma queste circostanze minano il gruppo e l’ambiente. Tuttavia, l’Avellino, nelle ultime settimane, prende troppi gol ed è molto più vulnerabile rispetto allo scorso anno”.

2) Sabato c’è l’Ascoli di Cosmi e l’Avellino non sarà al completo. La lista degli assenti è molto lunga… Le chiedo, quale sarà la mentalità giusta per vincere al “Partenio Lombardi”?
“Intanto questo punto conquistato contro il Cittadella è veramente importante, soprattutto sotto l’aspetto delle motivazioni. Un pareggio prezioso che darà, senza dubbio, una spinta in più al gruppo. Indipendentemente dalle assenze, i giocatori che scenderanno in campo contro l’Ascoli avranno voglia di lottare. L’Avellino farà una grandissima prestazione, ne sono certo”.

3) Dove arriverà l’Avellino?
“L’Avellino, quest’anno, è partito bene poi, dopo il derby con la Salernitana e le varie vicissitudini che ne sono conseguite, anche a livello societario, ha accusato il colpo. Nello spogliatoio deve necessariamente regnare la tranquillità, altrimenti anche se si lavora tanto, i risultati non ti danno ragione. La rosa è buona e sono convinto che se riuscisse a collezionare due o tre risultati positivi consecutivi, riacquisterebbe fiducia e autostima potendo dire tranquillamente la sua nel campionato di Serie B”.

4) Le Sue considerazioni su Novellino…
“Al di là dell’amicizia che ci lega, Walter è un allenatore esperto e navigato della categoria. E’ un lavoratore, tiene tanto all’Avellino, anche per le sue origini. Se non arrivano i risultati attesi, per il momento, non è perchè è solo l’allenatore a dover dare di più. Incidono, ripeto, parecchie componenti che devono amalgamarsi nel migliore dei modi per raggiungere gli obiettivi prefissati”.

5) Il ricordo più bello che custodisce della tua esperienza ad Avellino…
“Ad Avellino io sono stato benissimo e, in cuor mio, tifo sempre per questi colori e per questa squadra. Anche se anni fa siamo retrocessi, perchè non c’erano le condizioni e mi riferisco alla squadra, ai problemi societari, alle penalizzazioni, per me sul campo ci siamo salvati. Anche se rimane la “macchia” per me è stata una gran bella esperienza, sia da calciatore che da allenatore”.

SPOT