C’è chi commette “papere” in campo e chi dietro ad un computer. Nella prima categoria ci mettiamo il “povero” portiere del Liverpool Loris Karius; nella seconda il giornalista de “Il Fatto Quotidiano” Davide Turrini.
In un articolo redatto per l’edizione odierna del famoso quotidiano, Turrini ha scritto un articolo dedicato agli errori commessi dall’estremo difensore dei Reds, ieri sera, nel corso della finale di Champions League persa contro il Real Madrid.
Il Turrini, in un solo colpo, ha inopinatamente messo la parola fine alla carriera di Karius (“La carriera del bel vichingo 24enne portiere del Liverpool finisce qui”) e ha offeso l’onore dell’Avellino Calcio, lasciandosi andare a un pensiero parecchio rivedibile (“Siamo impietosi, ma è così. Nemmeno l’Avellino avrà il coraggio di fare un’offerta a Karius oltre vitto e alloggio all’Hotel Dallas in una singola vicina all’ascensore”).
Partendo dal presupposto che una serata storta può capitare a chiunque, soltanto rimanendo negli italici confini possiamo ricordare gli errori di Zoff al Mondiale del’78, di Zenga nel ’90, di Baggio nel ’94, di Del Piero agli Europei del 2000 e di tanti altri ancora. Ma poi, farsi beffe di una società che da cinque anni milita nel secondo campionato italiano per importanza, è davvero da sciocchi.
Turrini farebbe bene a studiare con cura la storia della società biancoverde, che può vantare dieci campionati di Serie A e che ad agosto si presenterà per la sesta volta di fila ai nastri di partenza della Serie B.
Tra l’altro il Turrini non è nuovo a cadute di stile. Già qualche giorno fa si era “sfogato”, sempre sulle colonne del suo quotidiano, contro zio Liberatore, un simpatico vecchietto di Montecalvo risultato vincitore della prima puntata della nuova edizione de “La Corrida”. Insomma, due indizi fanno una prova: Turrini non sopporta Avellino e l’Irpinia intera.