Anche un irpino tra le cinque persone finite agli arresti domiciliari in un’indagine del Procuratore aggiunto Giovanni Conzo, del sostituto Patrizia Filomena Rosa sulla gestione di alcuni centri migranti del Sannio. Si tratta di Felice Panzone, 58 anni, di Montecalvo Irpino, dipendente della Prefettura di Benevento, per diversi anni in servizio presso la Questura di Avellino prima del passaggio al Palazzo del Governo del capoluogo sannita.
Un “sistema criminale” per lucrare sulle assegnazioni pilotate dei migranti e sul sovraffollamento dei centri di accoglienza. Messo in piedi, fra gli altri, da un dipendente della Prefettura di Benevento, da un funzionario del ministero di Giustizia e da un carabiniere. In totale cinque persone sono finite agli arresti domiciliari su decisione del gip della procura campana, mentre altre 36 risultano indagate. Le accuse sono di truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode in pubbliche forniture, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Sviluppi potrebbero esserci nelle prossime settimane, con ulteriori provvedimenti restrittivi nei confronti di diverse persone. Si attendono i riscontri degli interrogatori ai quali saranno sottoposto le prime cinque persone arrestate.
A condurre le operazioni la polizia di Benevento, i carabinieri del Nucleo investigativo e del Nas di Salerno. L’indagine è partita nel novembre 2015 sulla base di un esposto che ha permesso di fare luce su questo sistema criminale. Nel mirino della procura la gestione dei centri di accoglienza per migranti della provincia beneventana. Gli arrestati sono Paolo Di Donato, ex amministratore e da qualche anno consulente del consorzio Maleventum (che gestisce diversi centri nel Sannio), l’imprenditore Angelo Collarile, il dipendente del ministero della Giustizia Giuseppe Pavone, il funzionario della Prefettura beneventana Felice Panzone, e il carabiniere Salvatore Ruta.