La “regina” Calypso Rose – portavoce e figura potente nella lotta per i diritti delle donne – arriva ad Ariano Folkfestival (Ariano Irpino, Avellino) domenica 19 agosto, per presentare “So Calypso!”, il suo ultimo album. 78 anni, oltre venti album e 800 canzoni all’attivo, l’artista nata McArtha Linda Sandy-Lewis sull’isola caraibica del Tobago, è una delle più grandi musiciste dei Caraibi. Nominata “Calypso Queen” nel 1972, è oggi più che mai all’altezza del titolo.
A lungo simbolo della lotta per i diritti delle donne, la canzone “Leave me alone” (2016), con Manu Chao è il gioioso manifesto di una nuova presa di coscienza delle donne di Trinidad. Ma il suo impegno non si è limitato in ambito femminile. Nel 1970, con la canzone “No madame”, ha denunciato le miserie economiche delle domestiche di Trinidad e Tobago che lavoravano per 20 dollari al mese, riuscendo a istituire una paga minima grazie all’intervento del primo ministro del Trinidad Eric Williams. “Da quel momento la legge cambiò e i lavoratori domestici ricevettero una paga equa”: ha detto Calypso Rose con orgoglio.
Oltre 350 artisti in 23 anni, più di 1000 ore di musica, 36 nazioni invitate sul palco, 20.000 presenze in ogni edizione, 10 aree collaterali. Questi i numeri di Ariano Folkfestival, che torna dal 15 al 19 agosto firmando la sua XXIII^ edizione. In cartellone i Mauskovic Dance Band (Olanda), che danno il via alla manifestazione il 15 agosto con Dj Grissino, seguiti il 16 da Sanseverino & Lionel Suarez Quartet (Francia), Altin Gün (Turchia), e i Dubioza Kolectiv (Bosnia). Il 17 agosto è la volta dei 47Soul (Palestina), Soviet Supreme (Francia) e il dj set di Omar Emile(Francia). Il 18 arrivano gli Ifriqyya Electrique (Tunisia-Francia-Italia), mentre sul main stage salgono Lalala Napoli (Francia), Gentleman’s Dub Club (Uk) e Sol Pereyra & Dj Karim.
Chiudono il festival il 19 agosto la regina Calypso Rose (Trinidad & Tobago), la Bandabardò (Italia), dj Panko+Jordi (Spagna); mentre la sera i riflettori sono sullo stile club di New York con Nickodemus e Nappy G.
