Noooo, diteci che è un fotomontaggio: invece è tutto vero e ve lo meritate

Dai, diteci che è falso, che è uno scherzo.

Invece è tutto vero. Anche se quel manifesto appare un pò…appezzottato.

Innanzitutto c’è un nome che nessuno sa chi sia: Stefano Preziosi. Chi sarà mai, chi lo ha eletto, chi lo ha votato, che cosa ci fa lì in mezzo?

Poi scrivono “con tanto” tutto attaccato “CONTANTO“, nemmeno alle scuole serali commettono errori come quello. E poi la chicca: nel simbolo si legge MOVIMINTO con la “i” quando tutti sanno che è un movimento, magari lento, comunque un movimento.

Conosciamo bene la serietà dei colleghi che hanno reperito e pubblicato la foto del famigerato 6×3  a supporto di una prima notizia apparsa un paio di ore fa su questo sito. Leggendo gli errori marchiani, scoprendo un nome sconosciuto, sinceramente temevamo fosse uno dei tanti fotomontaggi, un fake news, anzi una fake-immagine, che avrebbe poi comportato qualche problema in termini di smetite e possibili querele da parte dei diretti interessati.

Ma chi lo ha preparato? Suvvia, non vi vergognate a farlo sapere.

E’ stata la fretta oppure la mano di un ignorante? Non si possono commettere essori così grossolani nello stampare un manifesto che costa almeno 100 euro e che ora diventa una pietra dello scandalo.

Ma questo è.

Il cosiddetto 6×3 è stato commissionato allo stampatore, preparato e montato sulla “vela” che per qualche minuto è andata pure in giro per la città. Poi è stata bloccata perchè, nella fretta, qualcuno aveva sbagliato il nome di un consigliere comunale, scambiando lucciole per lanterne.

L’iniziativa era stata preannunciata dal sindaco Ciampi, subito dopo avere scoperto che i presunti alleati facevano opposizione.

Non gli era sembrato vero di poterli sputtanare magari attraverso i cosiddetti 6×3,quei manifestoni che egli aveva scoperto durante la campagna elettorale, quel materiale messo in giro per indirizzare le scelte di voto dei cittadini.

I consiglieri autori di una iniziativa perfettamente legale, ovvero opporsi a qualcosa che non si poteva e non si doveva fare, s’erano offesi rispetto a quella semplice idea che sembrava essere una minaccia da parte dell’omone da loro aiutato a diventare primo cittadino.

“I nostri volti sui manifesti? Giammai! E che siamo nell’epoca fascista? Ma come si permette?”, avevano annunciato in coro, trovando finalmente compattezza rispetto alle scelte pre-ballottaggio.

Ciampi intanto s’era reso conto di essersi spinto troppo in avanti e così, in un momento di calma, aveva ammesso che si era trattato di uno scatto di nervosismo. Lo aveva pure giustificato addossando la colpa alla lunga ed estenuante azione per decidere a chi affidare la rinascita del calcio ad Avellino. Quasi avesse portato addosso un palazzo. In realtà l’opera era stata svolta da due suoi collaboratoro e il sindaco in questione s’era poi limitato a fare da notaio e indicare il nome prescelto, quello che tutti già conoscevano e facevano finta di non sapere (ma di questo ne riparleremo…)

però la giustificazione era stata bella ed era pure piaciuta perchè era stato scongiurato il rischio di vedere i 6×3 in giro.

E invece il Pierino della situazione cosa ti fa? Li ordina in tipografia, dopo avere preparato in pdf con nomi sbagliati. Ma è la fretta, signori. Poi ha affidato l’incarico all’agenzia di pubblicità per mettere in circolazione i manifestoni.

Ecco una bella iniziativa per il Ferragosto, altro che Ron, Costantino il Tronista o Cipollino.

Infatti ha avuto successo perchè oggi non si parla d’altro.

Reazioni a catena, indignazione, accuse, vittimismo, richieste di scuse e di doppie, triple scuse, ai diretti interessati e alla città.

Apriti cielo!

Si potrebbe disquisire per ore ma, in questi casi, ci viene in mente un detto per nulla volgare: “Chi va per questi mari, questi pesci piglia…”

Vi è piaciuta la bicicletta marca Ciampi?

E ora pedalate.

Vi è piaciuto fare l’alleanza con il candidato pentastellato anzichè con Pizza?

E ora non vi lamentate. Tenetevi e manifesti.

E se proprio non vi stanno bene queste cose, invitate il Prefetto ad intervenireo perlomeno la Digos che ora non s’interessa più di calcio e di tifosi.

Vero, sono pure loro appartenenti al Ministero dell’Interno, dove Carlo Sibilia riveste un ruolo di altissimo livello….

Beh, ora decidete cosa fare. Ma fate, non piagnucolate.

 

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