IIA, Di Maio con i lavoratori: “Niente ricatti, l’azienda paghi i lavoratori”

“Niente ricatti, Industria Italiana Autobus paghi gli stipendi”. Dal Mise Luigi Di Maio si schiera al fianco delle tute blu di Bologna e Flumeri.

“Il Ministero dello Sviluppo Economico non accetta ricatti da chi ha già usufruito di strumenti finanziari messi a disposizione col fine di portare soluzioni, ed invece ha usato queste aperture per fare tutt’altro” scrive Di Maio. “Industria Italiana Autobus, come evidenziato anche nell’ultimo incontro al MiSE, ha le risorse disponibili per provvedere immediatamente al pagamento degli stipendi dei lavoratori.”

“Siamo vicini a loro in questo momento delicato, in una fase del genere è molto grave il fatto che l’azienda utilizzi forme di ricatto pensando di poter ottenere qualcosa”.

“Il Governo sta lavorando a pieno regime per individuare la soluzione industriale migliore e per evitare che scelte del genere – compiute anni fa – portino alla stessa situazione in cui siamo oggi. In particolare, ci riferiamo ad una proprietà che ha ricevuto finanziamenti attraverso un accordo con Invitalia per effettuare investimenti e rilanciarsi. Optando poi per scelte differenti e decidendo di spostare la produzione al di fuori dei confini nazionali”.

In una nota congiunta a firma di Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil, Sergio Scarpa, segretario generale Fiom Avellino, Bruno Papignani segretario generale Fiom Emilia Romagna la Fiom chiede che “si faccia chiarezza e che a pagare non siano sempre i lavoratori che hanno lottato per dare un futuro alla produzione di autobus innovativi in Italia”.

“Nella proprietà di IIA, oltre ai privati che detengono la maggioranza, c’è anche Finmeccanica. L’attività all’interno degli stabilimenti sta continuando, peraltro, in condizioni di lavoro molto difficili. Chiediamo quindi una convocazione urgente del tavolo perché è a rischio il lavoro ed anche il prossimo salario dei lavoratori. La Fiom chiede che il governo valuti la ricapitalizzazione pubblica con l’intervento oltre che di Finmeccanica anche di Invitalia”. 

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