Autostrade per l’Italia nella bufera anche per l’incidente di Monteforte in cui morirono 40 persone

Il 29 luglio 2013 morirono 40 persone lungo l’autostrada A16, nel territorio di Monteforte Irpino.

Erano a bordo di un autobus Volvo che rientrava a  Mugnano di Napoli e Marano da un pellegrinaggio a Pietrelcina, paese natale di Padre Pio.

L’incidente avvenne intorno alle 20.30 sul viadotto Acqualonga della A16 Napoli-Canosa.

Il pullman della società Mondotravel, con a bordo una cinquantina di persone, tra cui numerosi bambini, piombò dapprima su varie auto incolonnate, quindi sfondò il guardrail e, dopo un volo di 30 metri, precipitò nella sottostante scarpata . 

Tra le vittime ci fu anche l’autista. (LEGGI QUI)

Da cinque anni i parenti delle vittime attendono una risposta, vogliono sapere come e perchè il bus che viaggiava a 89 kmh sia precipitato dal viadotto i cui guardarail dovevano essere in grado di contenere l’urto ed evitare la tragedia.

Una serie di udienze con testimonianze, perizie, documenti giudiziari, atti e ricostruzioni dell’incidente che mai hanno convinto i congiunti di quelle 40 persone.

Loro hanno sempre sostenuto che le barriere di contenimento fossero inadeguate. Ora sembra che tale ipotesi sia confermata da una super perizia dal prof. Felice Giuliani, professore dell’Università di Parma, il quale tra l’altro scrive nella sua relazione: “La strage del viadotto dell’Aqualonga dell’Autostrada A16 è risultata tale per difetto di risposta strutturale della barriera New Jersey bordo ponte in conseguenza dell’urto esercitato dal bus Volvo”.

Sul banco degli imputati, tra gli altri, c’è anche Giovanni Castellucci, AD di Autostrade per l’Italia, di cui si parla pure per l’inchiesta del crollo del viadotto Morandi di Genova.

Venerdì 14 settembre è in programma una nuova udienza del processo per l’incidente di cinque anni fa.

Un appuntamento molto atteso durante il quale il prof. Giuliani illustrerà il suo lavoro di ricostruzione dell’incidente spiegando i motivi che hanno determinato lo sfondamento del guardarail da parte del bus precipitato nella scarpata con un bilancio di 40 morti e 10 feriti.

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