Costruzioni delle “torri” in pieno centro ad Avellino: sei persone a giudizio

Si terrà il 6 febbraio 2019 l’udienza in cui sei persone dovranno essere giudicate per quanto emerso dall’inchiesta relativa alla realizzazione dell cosiddette “torri” situate alle spalle di Via Colombo ad Avellino.

Una vicenda giudiziaria che va avanti da anni e che potrebbe avviarsi verso una conclusione con l’accertamento di eventuali responsabilità che potranno emergere dal processo che avrà inizio nel prossimo anno.

Dinanzi al giudice Pierpaolo Calabrese dovranno comparire sei persone rinviate a giudizio:

Angelo Panza, amministratore e titolare della D’Agostino Costruzioni (ditta che ha eseguito i lavori contestati)

Patrizia Indennitate,  direttore dei lavori,

Michele De Iorio responsabile del procedimento,

Luigi Lucentini, amministratore unico della Sefin srl, società committente dei lavori,

Giovanni Iannaccone, dirigente del servizio “Piano e Programmi del Comune di Avellino,

Angelo Antonio Rapa responsabile del procedimento.

Secondo l’accosa sostenuta dalla Procura della Repubblica di Avellino, nei dei ruoli da ciascuno ricoperti, costoro avrebbero realizzato un complesso edilizio senza aver ottenuto il preventivo e propedeutico nulla osta ambientale, essendo l’area in questione, inclusa nella fascia di rispetto del Vallone San Francesco. Ipotizzato pure il reato di falso, emerso in una relazione inviata alla Regione. E poi la realizzazione di volumetrie in eccesso e difformità nella previsione e realizzazione dei parcheggi relativi ad attività commerciali.

Le persone accusate hanno sempre sostenuto di non avere commesso gli illeciti contestati assicurando che in sede processuale riusciranno a dimostrare tutto questo.

Ci sarà da affrontare un processo e subìre – come spesso avviene in un ambiente provinciale come questo – le critiche, se non addirittura le sentenze che tanto piace anticipare a gente che, magari, non ha competenza in materia rispetto ai giudici che sono deputati a svolgere tale compito.

Ormai da queste parti siamo tutti ingegneri, avvocati, scienziati, medici, meteorologhi, calciofili, soprattutto…opinionisti: sui social tutti possono dire tutto coà che vogliono, anche insultare, riuscendo così a dimostrare di essere deficienti di professione.

 

 

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