Atripalda, Si accusa: “Addio definitivo al terzo giorno di raccolta umido”

“E’ ormai definitivo: dovremo rinunciare al terzo giorno settimanale di raccolta dell’umido!” Inizia così la nota del circolo Sinistra italiana Atripalda.

“Il dato emerge dalla lettura delle delibere di Giunta comunale, n. 174 e 175 del 03.10.2018. E questo nonostante il fatto che in campagna elettorale e nelle linee programmatiche l’attuale amministrazione ribadiva di voler ripristinare il servizio di ritiro dell’umido con tre raccolte settimanali, dopo la riduzione a due a partire da febbraio 2017, in occasione dell’emergenza di chiusura dello Stir. Da allora, e la cittadinanza lo sa bene, la terza raccolta non è stata mai più ripristinata”.

“Ed ora con la delibera 174 il comune si piega definitivamente alla volontà del gestore del servizio. Infatti l’amministrazione ha deciso di accettare la proposta di Irpinia Ambiente, barattando una piccola riduzione di canone con una consistente riduzione del servizio. La riduzione è infatti pari a euro 62.656,30 annui, al netto dell’IVA al 10%. Ma, Irpiniambiente, nel proporre il nuovo canone annuo, precisa anche i dettagli dei costi per la raccolta differenziata, indicando una spesa annua per la frazione organica in euro 263.893,05, con due ritiri settimanali”.

“I conti non tornano: se due ritiri alla settimana costano, su base annua, circa 264 mila euro come mai la riduzione di un ritiro corrisponde alla diminuzione di canone di circa 62 mila euro e non della metà di 264  mila vale a dire 132 mila euro? Se proprio bisognava accettare la riduzione del servizio, la diminuzione del canone annuo doveva essere comunque maggiore. E’ anche vero che Irpinia Ambiente vanta un credito, congelato al 31.12.2017, di ben 1.533.760 euro (un milione e mezzo di euro!), a cui va ad aggiungersi l’iva al 10%, riferito ad alcune fatture non pagate del 2015, del 2016 (quando il sindaco era Paolo Spagnuolo), e del 2017, anno condiviso tra le due amministrazioni”.

“Tant’è che nella delibera 175, preso atto del debito, viene stabilito di rateizzare la somma in 24 rate mensili ciascuna di euro 63.906,14 + IVA a causa del mancato incasso già accertato della tari per gli anni 2015 e 2016 per euro 1.145.133. Perché mai non è possibile contrattare una maggiore dilazione di pagamento tra due amministrazioni pubbliche? Immaginiamo solo che la determinazione dell’entità della riduzione del canone, che è molto modesta a fronte di una importante contrazione sul numero di raccolte settimanali, sia stata una sorta di merce di scambio con le condizioni del piano di rientro. Non ci sembra giusto nei confronti di coloro che hanno sempre puntualmente pagato la tari”.

“Perché non si è contestato ad Irpinia Ambiente l’inadempienza per il servizio parzialmente svolto da febbraio 2017 chiedendo una cancellazione del debito al 31.12.2017 almeno proporzionalmente ai mesi di servizio parziale svolto (per esempio, restando ai dati forniti dalla stessa società, euro 132.000 per 10/12 di anno = 110.000 euro circa.)? Insomma : altre promesse elettorali non mantenute e altre occasioni perse per fare l’interesse dei cittadini, che hanno continuato a chiedere tre raccolte settimanali soprattutto per i problemi creati nel periodo estivo dalla frazione organica”.

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