Il calcio ad Avellino, altro che amore per i tifosi: la vera partita è quella del gas

C’è pure l’offerta di Gaetano Tedeschi per rilevare l’Avellino calcio. Incaricato a portare avanti la trattativa è un avvocato dal cognome fortemente significativo: Incantalupo.

Qui c’è poco da incantare, perchè la posta in palio è enorme ed importante.

C’è di mezzo l’appalto per la distribuzione del gas, un affare di 120 milioni di euro.

Sembra di ripercorrere i tempi bui a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 quando il calcio ad Avellino stava per scomparire e allora accorsero al capezzale del malato tanti cari amici: Ferlaino, Viola, Tanzi, tutti pronti a dare qualcosa per ottenere qualcosa di più.

Fu così che partorì l’idea per la realizzazione della piccola circumvallazione costata tantissimo, la cosiddetta strada Bonatti, ricordata per il nome dell’impresa parmense di cui Gaetano Tedeschi era rappresentante e per questo divenne presidente dell’Avellino.

Tedeschi è attualmente dirigente e socio di una azienda che si occupa della distribuzione del gas.

E uno.

Il secondo è Angelo Antonio D’Agostino, interessato all’Avellino e ovviamente all’appalto del gas. Di lui si sa tutto, ambizioni e programmi, obiettivi e affari da portare a conclusione.

E sono due.

Il terzo? Gianandrea De Cesare: lui non molla il calcio perchè sa bene che attraverso l’Avellino può tenere calma e tranquillala piazza e acquisire benevolenze utili per continuare a gestire la distribuzione del gas, non più “in prorogatio” ma con un nuovo contratto.

 

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